(Teleborsa) - Le associazione dei gestori delle stazioni di rifornimento
Faib,
Fegica e
Figisc/Anisa hanno accolto con favore la decisione del Consiglio dei ministri di rinviare l'esame del
Ddl Carburanti che avrebbe dovuto riformare la rete. Rinvio che è arrivato anche a seguito delle stesse associazioni che avevano sottolineato le criticità del provvedimento di cui si sta occupando il
ministero delle Imprese e del Made in Italy. "Si apre - o, almeno, così sembra - uno spiraglio nel lungo confronto che, nel corso dell’ultimo anno, ha visto impegnata la categoria con le rappresentanze delle compagnie petrolifere e dei retisti privati", hanno sottolineato in una nota congiunta.
"Abbiamo la necessità, come settore, di costruire un’ipotesi di riforma condivisa che - pur tenendo nel debito conto i desiderata del Governo - vada nel verso della facilitazione della
transizione energetica e nella valorizzazione di nuovi
carburanti. Con ampliamento dell’offerta all’utenza, del mantenimento del servizio (che, lo ricordiamo, costa 3,5 € cent/litro) nel territorio (soprattutto nelle zone più svantaggiate) e nella difesa degli aspetti sociali legati alla riduzione della rete", hanno affermato le associazioni.
"Insomma, non una riforma che, come emerge dal testo presentato al CdM, sembra tenere conto dei
problemi sollevati dalla categoria ma finisce per declinarli in maniera tale che, una norma che dovrebbe essere universale (magari a difesa della parte contrattualmente più debole), finisce per avvantaggiare una sola parte (non i gestori)", hanno sottolineato.