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L'immensa e diversissima periferia romana, città nella città

La cultura getta ponti fra centro e periferia, grazie all'impegno associazionista

Cultura, Economia
L'immensa e diversissima periferia romana, città nella città
(Teleborsa) - Concerti, music battle, spazi gratuiti per artisti emergenti ma anche spunti di riflessione, talk e laboratori: è all'interno della rassegna Estate Romana 2024 e in una periferia dove storicamente mancano gli spazi di aggregazione, quella a nord-est di Roma, che va in scena la terza edizione di Couscous Unplugged 2024, con nomi di assoluto rilievo della vecchia e nuova scena del rap di richiamo nazionale, e con spazi gratuiti per ragazzi del posto ed artisti emergenti.

Il progetto, promosso da Roma Capitale - Assessorato alla Cultura, è vincitore dell'Avviso Pubblico biennale "Estate Romana 2023-2024" curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con LEA e SIAE, e con il sostegno di Periferiacapitale, il programma per Roma della Fondazione Charlemagne.

In quest'estate 2024 si festeggia la nascita, a Casal del Marmo, di un nuovo spazio polivalente per attività socio-culturali: si tratta di una struttura fino a questo momento abbandonata, nei pressi della scuola Neruda, con l'obiettivo del Municipio XIV di regalare ai cittadini una vera piazza pubblica, che non hanno mai avuto, dedicata alla cultura e alla musica.

Ed è proprio bei parcheggi della scuola Neruda, collegati fra di loro da un percorso parapedonale, si tiene a fine agosto il Couscous Unplugged, evento di inclusione e cultura dedicato alle nuove generazioni. Dal 28 al 31 agosto fra Ottavia, Palmarola e Casal del Marmo il Couscous Unplugged propone ai residenti (e non solo) 4 giorni di musica, talk e laboratori gratuiti: sul palco allestito nel parcheggio della scuola si alterneranno anche grandi nomi della scena rap nazionale e locale insieme ad esordienti assoluti. La forza del format è proprio quella di lasciare spazio ai ragazzi del posto, che potranno liberamente salire sul palco e proporre la loro musica: fra di loro verrà selezionato anche un vincitore che verrà sostenuto da Spaghetti Unplugged con la produzione, distribuzione e promozione di un singolo musicale. Perchè è proprio nelle periferie, di Roma e del mondo, che la musica trova materia e benzina per diventare pane quotidiano e soprattutto dove può assurgere al ruolo di linguaggio universale, interculturale, che le spetta.

Le periferie a Roma sono città: rese immortali da Pasolini, analizzate dai sociologi, fucine di nuove idee e resilienze, sono laboratori di interculture e di inclusività naturale. Sgusciano fra i tentativi di gentrificazione e sopperiscono alla mancanza di servizi creandosi da sé occasioni, luoghi di aggregazione e di riscossa sociale. E mentre la nomenclatura ufficiale cambia e si propone di far scomparire le borgate, dando a tutte loro la dignità di quartiere, la periferia continua a mutare, a mescolarsi, a trovare soluzioni. Lo fa tramite le tante associazioni culturali, piccole, medie e anche piccolissime, che si occupano coraggiosamente di gettare ponti: la cultura - che può essere sport, intrattenimento, musica o teatro - fa da passaggio franco spalancando le porte di una periferia che diventa sempre più centrale, soprattutto nei mesi estivi.

L'Estate Romana, il tradizionale appuntamento estivo promosso dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale, non a caso ha previsto una parte interamente dedicata ai quartieri non centrali con la realizzazione di eventi culturali di spettacolo dal vivo anche nelle zone più a margine della città, valorizzando così il patrimonio culturale immateriale delle periferie di Roma.

Parlare di periferia a Roma significa parlare di realtà stratificate e diverse fra loro: sono circa 100.000 i romani che vivono all'interno delle Mura Aureliane, a fronte di 2,9 milioni di residenti. La maggior parte di essi vive appunto in periferia, lontano dal centro storico, in contesti diversissimi fra loro. Torniamo all'assunto principale: le periferie a Roma sono così specifiche da essere microcittà e c'è chi ha contato addirittura sette diverse città all'interno della Capitale (il progetto #mapparoma, che ha realizzato anche un'interessante ricerca che confronta le attività culturali romane in centro e in periferia).



(Foto: Fulcro Lucem)
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