(Teleborsa) -
L'export cinese segna una forte crescita a giugno, ma il calo delle
importazioni non è stato ben visto dagli economisti, testimoniando una fragilità dell'economia e segnalando la
necessità di ulteriori stimoli da parte del governo cinese. A giugno, le
esportazioni cinesi sono cresciute al massimo degli ultimi quindici mesi, registrando un
aumento dell'8,6%, battendo le attese (+8%) e registrando una accelerazione rispetto alla crescita del 7,6% registrata a maggio.
Il dato sembrerebbe incorporare
l'aumento degli ordinativi delle società cinesi, che tentano così di
anticipare l'imposizione di dazi a livello internazionale, ma non suggerisce una accelerazione dell'economia cinese.
Le importazioni si sono inaspettatamente ridotte (-2,3%), attestandosi al minimo degli ultimi quattro mesi, a causa della debole domanda interna. Il dato risulta
peggiore del +2,8% atteso e si confronta con il +1,8% del mese recedente. Un dato che sembra testimoniare la fragilità della domanda interna.
Il
saldo della bilancia commerciale cinese è lievitato a
99,05 miliardi, rispetto agli 82,62 miliardi del mese precedente e supera ampiamente il
consensus (85,10 miliardi).
I dati commerciali contrastanti sembrano presagire ulteriori stimoli da parte del governo, mentre l’economia fatica a rimettersi in piedi dopo la crisi del mercato immobiliare e la stagnazione dei consumi delle famiglie conseguente alle difficoltà del mercato del lavoro.