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Maxi sconto per chi assume a tempo indeterminato

Deduzioni fiscali fino al 130% e proroga della Decontribuzione Sud

Economia
Maxi sconto per chi assume a tempo indeterminato
(Teleborsa) - Il governo ha introdotto un maxi sconto sul costo del lavoro per le aziende che assumono a tempo indeterminato, con una deduzione del 120% del costo del lavoro, che sale al 130% per le categorie fragili. Questo incentivo è parte di un pacchetto di misure contenute nel decreto Coesione.

Il decreto, varato il primo maggio e in attesa di approvazione definitiva alla Camera, contiene, oltre all'attesa riforma dei fondi strutturali per superare le storiche difficoltà del nostro paese nella spesa dei fondi Ue, anche un pacchetto da 2,8 miliardi dedicato lavoro. Spiccano in particolare i tre bonus dedicati ai giovani, alle donne e a chi assume nella Zes unica per il Mezzogiorno, che prevedono l'esonero contributivo del 100% per due anni e potranno essere riconosciuti per le assunzioni a tempo indeterminato fatte dal primo settembre 2024 al 31 dicembre 2025.

Tra le novità aggiunte durante l'esame in commissione, ci sono le risorse, per 1,33 miliardi nel 2024, per assumere 245 segretari comunali e provinciali; 18 milioni di qui al 2029 per gli extracosti relativi al prolungamento della linea M1 della metropolitana di Milano; l'incremento (da 5,8 a 24,2 milioni) del fondo desinato a finanziare la cig dei dipendenti di Alitalia. E' stato intanto pubblicato sul sito del Dipartimento delle Finanze il decreto attuativo che introduce il 'superbonus' per le assunzioni previsto dalla riforma dell'Irpef.

Il decreto firmato dai ministri Giorgetti e Calderone prevede la maggiorazione del costo del lavoro per i neo assunti con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, compresi quelli a tempo parziale, per la determinazione del reddito d'impresa. Praticamente, le aziende potranno incrementare il costo di lavoratrici e lavoratori da 'scontare' ai fini fiscali: la maggiorazione dell'importo deducibile è del 20% (che porta quindi la deduzione totale al 120%), e sale di un'ulteriore 10%, al 30% (pari ad una deduzione del 130%) in caso di assunzione di soggetti appartenenti alle categorie svantaggiate, tra cui persone con disabilità, donne con almeno 2 figli minorenni o prive di impiego regolarmente retribuito, donne vittime di violenza, giovani ammessi agli incentivi all'occupazione, lavoratori molto svantaggiati. Il beneficio è condizionato all'incremento occupazionale da parte dell'azienda nel periodo d'imposta agevolato rispetto a quello precedente. Esclusi, però, i soggetti che non sono titolari di reddito d'impresa, come gli imprenditori agricoli e chi svolge attività commerciali occasionali.

Contestualmente, l'UE ha prorogato la 'decontribuzione Sud' fino al 31 dicembre 2024. La misura prevede una riduzione del 30% degli oneri sociali per le aziende in regioni meridionali (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia). Questa proroga è fondamentale per permettere al governo di trasformare l'incentivo in uno strumento più orientato agli investimenti a lungo termine.

"La proroga della Decontribuzione Sud, che ha consentito alle nostre aziende del Mezzogiorno di crescere e partecipare al generale rilancio dell’occupazione è un risultato del governo italiano per il quale ringrazio il Ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto e in modo particolare la Vicepresidente esecutiva della Commissione Europea, Margrethe Vestager", ha affermato il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone.

"Questa decisione è il riconoscimento del fatto che la decontribuzione è oggi necessaria per le nostre aziende del Mezzogiorno, per continuare nel percorso intrapreso di riduzione dei divari territoriali e promozione delle imprese, del lavoro e del sistema produttivo nel suo complesso. Questi ulteriori 6 mesi sono fondamentali per consentirci di mettere a punto una revisione organica della Decontribuzione Sud, sempre più orientata agli investimenti. Ringrazio i tecnici delle strutture del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che hanno avviato e gestito l’iter procedurale del rinnovo della misura, congiuntamente con il Dipartimento per gli Affari Europei", conclude il Ministro.








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