(Teleborsa) - "Pochi giorni fa il Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, ha firmato il c.d Decreto Rinnovabili per le 'Aree Idonee' attraverso il quale vengono stabiliti i criteri per individuare le superfici idonee all'installazione degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, con l'obiettivo di raggiungere 80 GW di rinnovabili entro il 2030 tra regioni e province autonome. Secondo il Decreto Aree idonee, inoltre, le Regioni possono stabilire una fascia di rispetto dal perimetro dei beni sottoposti a tutela, differenziando l'ampiezza in base al tipo di impianto, fino a un massimo di 7 chilometri (tra i principali aspetti criticati dalle associazioni ambientaliste). Questo vincolo, tuttavia, non si estende agli impianti già esistenti. È quindi un successo per le Regioni che possono così decidere autonomamente il loro futuro energetico". È quanto afferma in una nota il
delegato per l'Ambiente dell'Oice Francesco Ventura. "Crediamo –prosegue
Ventura – che a causa dell'autonomia decisionale delle regioni, così come prevista nel nuovo testo del decreto, si potrebbero compromettere gli obiettivi di neutralità climatica auspicati nel DL. Questa disomogeneità tra regioni, senza che vi sia un coordinamento centrale, mette a rischio miliardi di investimenti già pianificati in Italia da parte di società anche straniere. L' energia pulita e i traguardi al 2030 avrebbero bisogno di semplificazioni e certezza delle regole e non disorientamento e autonomia".