(Teleborsa) - Era il 26 giugno 1884 quando venne firmato il primo
Trattato di amicizia e di commercio fra Italia e Corea, siglato dal Regno d'Italia e dalla Corea della dinastia Joseon. La prima pagina di un lungo racconto, che vede i rapporti fra i due paesi migliorare e crescere con il passare dei secoli.
Nel 2022, gli
scambi commerciali tra Italia e Corea hanno raggiunto un
livello record, superando i 13 miliardi di euro. Le esportazioni italiane sono state leggermente superiori ai 7 miliardi di euro, mentre le importazioni hanno superato i 6 miliardi.
I settori che hanno trainato l’export italiano includono i prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori con un aumento del 37,7%, seguiti da macchinari e apparecchiature non classificati altrove (13,9%), mezzi di trasporto (8,5%), articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (8,1%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (6,9%) e sostanze e prodotti chimici (5,9%). Dall’altro lato, le principali categorie di importazione in Italia dalla Corea sono state metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (24%), sostanze e prodotti chimici (17,2%), mezzi di trasporto (15%), articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (14,6%), macchinari e apparecchiature non classificati altrove (8,3%) e apparecchiature elettriche (4,7%).
L’Italia si posiziona come il
17° paese esportatore verso la Corea, detenendo una quota di mercato dell’1,2% secondo i dati di gennaio 2024. In Europa, è preceduta solo dalla Germania e supera Francia e Regno Unito. Per la Corea del Sud, l’Italia rappresenta il 27° mercato di destinazione per il loro export a livello globale, con una quota di mercato dello 0,7%.
Va detto che ad oggi il
collante fra queste due penisole tanto distanti sulla cartina geografica sono non solo gli scambi commerciali, ma anche e soprattutto la
cultura: a maggio del 2024 è stato quindi inaugurato
l'Anno dello Scambio Culturale Italia e Corea 2024-2025, che prevede un fitto calendario di eventi fra spettacoli, mostre ed eventi turistici con la collaborazione della Korean Foundation for International Cultural Exchange(KOFICE), l’Istituto Culturale Coreano in Italia, la Korea Creative Content Agency(KOCCA) e il National Museum of Korea.
E’ innegabile che la cultura coreana riscuota un successo sempre crescente sull’Italia, una vera e propria fascinazione: dalla musica all’arte passando per le serie tv. E l’interesse è reciproco: a sugellare questa unione ci sono anche le
"Colonne Infinite", l'installazione dell'artista coreano
Park Eun Sun a cura di
Leonardo Contini, visitabile dall'11 giugno al 30
tra il Parco Archeologico del Colosseo, Piazza Bocca della Verità e il Septizodium, per omaggiare il 140° Anniversario delle Relazioni Diplomatiche tra Italia e Corea.
Un'installazione artistica che si fa
simbolo di incontro e dialogo tra contemporaneo e antichità, Italia e Corea, Oriente e Occidente. Un'occasione unica, per romani e turisti, nel centro storico della capitale, per vivere la fusione tra arti, storie e culture, celebrando l'amicizia tra Italia e Corea attraverso cinque opere monumentali che, riflettendo la tradizione della colonna, trasformano l'elemento strutturale in un oggetto d'arte.
Affermato a livello internazionale, Park realizza opere che fondono le sue radici orientali con la tradizione artistica occidentale. La sua cifra stilistica si manifesta nelle
profonde fratture che solcano le sue opere, diventandone parte integrante.
"Colonne infinite" si sviluppa
ai vertici di un triangolo ideale che collega il Tempio di Venere, la piazza della Bocca della Verità e l'area antistante l'antico Septizodium. Le colonne in marmi e graniti policromi di Park si ergono con intenzioni diverse in ciascuno di questi luoghi e
simboleggiano il concetto di 'infinito' dello scultore, collegato anche ad un augurio di infinito sviluppo nel rapporto di scambio fra Italia e Corea, nel 140° anniversario delle relazioni diplomatiche tra le due nazioni.
L'esposizione delle opere monumentali di Park Eun Sun a Roma infatti unisce idealmente Italia e Corea del Sud, proponendo una 'archeologia' che indaga non solo il tempo ma anche lo spazio e l'evoluzione dell'arte nei secoli.