(Teleborsa) - A maggio, come mostrato dagli ultimi dati HCOB PMI redatti da S&P Global, l’economia dell’eurozona ha registrato il
terzo mese consecutivo di incremento dell’attività, con una crescita accelerata che ha toccato un picco in un anno.
Le condizioni più forti della domanda hanno sostenuto
maggiori volumi di produzione e di assunzioni, ed anche la
fiducia delle aziende è migliorata per la settima volta nel corso degli ultimi otto mesi. I recenti andamenti dei prezzi hanno mostrato un rallentamento del tasso d’inflazione sia dei prezzi d’acquisto che di vendita, restando però al di sopra delle rispettive medie pre-pandemiche.
L’Indice HCOB PMI della Produzione Composita dell’Eurozona destagionalizzato, che consiste in una media ponderata dell’Indice HCOB PMI della Produzione Manifatturiera e dell’Indice HCOB PMI dell’Attività Terziaria, a maggio è aumentato, così come accade mensilmente dall’inizio del 2024, e
ha toccato il valore massimo in un anno con 52,2 da 51,7 di aprile. In generale ciò indica il maggior incremento delle attività economiche dell'eurozona da maggio 2023, nonché un valore solo lievemente inferiore alla media storica dall’inizio della raccolta dati nel 1998.
Tra le quattro maggiori economie dell’eurozona, a maggio la
Francia è stata l’eccezione con una nuova contrazione, anche se minima, dell’attività del settore privato che ha contrastato la crescita registrata in Germania, Spagna e Italia. La posizione della
Spagna in testa alla classifica si è rinforzata grazie ad una crescita economica forte e la più rapida in 14 mesi. Anche la
Germania, la più grande economia del blocco, ha registrato una notevole ripresa, con volumi di produzione in crescita al ritmo maggiore in un anno.
L'espansione italiana ha invece perso grinta, scendendo al valore più debole da febbraio.
Nel corso di questo secondo trimestre, l
’Indice HCOB PMI dell’Attività Terziaria dell’Eurozona ha mostrato un
nuovo forte aumento dell’attività del più ampio settore economico dell’area dell’euro. Attestandosi a 53,2 a maggio, l’indice è risultato praticamente invariato rispetto al picco in 11 mesi di aprile di 53,3.
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Lo spettro della recessione sembra essere scomparso grazie al settore dei servizi la cui recente risalita si è ampliata", ha dichiarato
Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso la Hamburg Commercial Bank, analizzando i dati PMI. "La Banca Centrale Europea (BCE) sta cogliendo il vento favorevole del PMI. I componenti del PMI relativi ai prezzi per il terziario indicano un
leggero rallentamento delle pressioni inflazionistiche, rendendo
più probabile un taglio dei tassi da parte della BCE il 6 giugno. La riduzione delle pressioni inflazionistiche è evidente sia per i costi che per i prezzi di vendita. Questo sviluppo, spiega l'esperto, dovrebbe essere menzionato esplicitamente dalla Presidente della BCE
Christine Lagarde durante la conferenza stampa, contrastando il sorprendente netto incremento dei costi salariali riportato per il primo trimestre. Gli indici PMI dei prezzi non danno comunque ancora via libera, poiché sono stranamente alti in questo contesto economico piuttosto debole".