(Teleborsa) - Il sistema bancario italiano ed europeo "è bisognoso di consolidamento, perché la competizione a questo punto è globale e non c'è nessuna banca europea che sia in grado competere con le piu grandi banche Usa e cinesi e questa è una situazione di debolezza che va assolutamente superata, quindi bisogna riuscire a realizzare il Capital markets union". Lo ha dichiarato il
presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, a margine del
Festival dell'Economia di Trento. Per il consolidamento, ha spiegato, "serve che ci sia uno spazio europeo veramente comune, in cui il luogo dove ha sede una banca all'interno della Ue non faccia nessuna differenza, il che significa un terreno di gioco assolutamente livellato non solo per la vigilanza banca, la moneta unica, che sono due grandi pilastri importanti, ma anche le regole fiscali e il sistema di garanzia dei depositi". In tale scenario Intesa Sanpaolo è pronta a giocare una parte. "Noi siamo prontissimi – ha detto Gros-Pietro–, cerchiamo di essere sempre perfettamente allineati con le richieste che vengono dalla Bce, però la Bce è uno dei pilastri, servono anche gli altri".
"In Italia non c'è grandissimo spazio per ulteriore consolidamento: Intesa Sanpaolo non può più crescere perché già l'acquisizione di Ubi ha comportato dei grossi problemi di concentrazione in determinate aree, Unicredit può crescere ancora un po' in Italia. Si parla di questo terzo polo, vedremo – ha aggiunto il
presidente di Intesa Sanpaolo – se uscirà il terzo polo, sarebbe bello che fosse un terzo polo di banche italiane e non solo una crescita di quote di banche estere. È importante che ci siano le banche estere perché tengono vivace la concorrenza – ha spiegato – però bisogna che ci sia un equilibrio: cioè alla presenza di importanti banche estere in Italia deve accompagnarsi una presenza importante di banche italiane negli altri paesi europei".
Tra i temi toccati da Gros-Pietro anche il
superbonus. "Adesso – ha detto – vedremo come si esce dal superbonus. Ora la soluzione che viene proposta mi sembra che in parte possa alleviare questo problema e quindi mettiamoci una pietra sopra e non ne parliamo più. Vorrei ricordare che il superbonus è nato per incentivare i proprietari di case a realizzare dei miglioramenti che sono importanti, ad esempio, per il risparmio energetico. E quindi aveva un buon fondamento ma il meccanismo era progressivo. Nel superbonus era fatto in modo che poterlo attivare bisognava avere una capacità fiscale, quindi è stato chiesto alle banche di acquistare questi crediti facendo i propri conti in base alla loro capacità fiscale. Dopodiché – ha proseguito – la capacità fiscale viene ridotta con effetto retroatttivo e questo non è bello. Quindi ora la soluzione che viene proposta mi sembra che in parte possa alleviare questo problema e quindi mettiamoci una pietra sopra e non ne parliamo più".
In vista del r
innovo dei vertici dell'Abi Gros-Pietro ha chiarito che il direttore generale dell'associazione bancaria verrà scelto "di comune accordo". "Deve essere una scelta di tutti gli associati" ha detto. Per la presidenza, sembra scontata una riconferma? "Anche lì – ha aggiunto – è una scelta di tutti gli associati, abbiamo un Consiglio il 30 maggio e credo che le due cose andranno di pari passo".