(Teleborsa) -
Iren ha chiuso il 1° trimestre con un
utile netto attribuibile agli azionisti
pari a 122 milioni di euro (-10% rispetto a 135 milioni di euro del primo trimestre 2023). La decrescita temporanea, in quanto è prevista già nei prossimi trimestri un’inversione del trend, è interamente imputabile all’incremento del tax rate. Il risultato ante imposte è infatti in linea con quello dello scorso anno.
I
ricavi consolidati al 31 marzo 2024 si attestano a
1.567,7 milioni di euro in diminuzione del -22,4% rispetto ai 2.019,8 milioni di euro del primo trimestre 2023. Il
Margine Operativo Lordo (EBITDA) si è attestato a
383 milioni di euro (+4% rispetto a 368 milioni di euro del 2023), grazie alla crescita organica, agli adeguamenti tariffari ed a dispetto della rilevante contrazione dei prezzi delle commodities energetiche che hanno penalizzato la marginalità delle attività di generazione di energia elettrica e calore.
L'Indebitamento finanziario netto è in miglioramento a 3.912 milioni di euro (-1% rispetto a 3.932 milioni di euro al 31/12/2023). Il miglioramento, nonostante gli importanti investimenti, è stato possibile grazie al positivo flusso operativo di cassa, che ha anche beneficiato della cessione dei crediti fiscali da Superbonus. Investimenti pari a 184 milioni di euro in calo del 7% rispetto al primo trimestre 2023.
Nel frattempo, continua la
crescita sostenibile di Iren, con la maggioranza degli
indicatori di performance in linea rispetto alle previsioni di Piano e in miglioramento rispetto al primo trimestre 2023: 72% di raccolta differenziata, +14% di materia recuperata negli impianti del Gruppo, 71% di reti idriche distrettualizzate e +12% di energia rinnovabile venduta ai clienti finali.
Confidenti dei risultati dei primi mesi dell’anno è stata
alzata la guidance per il 2024, prevedendo una crescita sia a livello di EBITDA sia di Utile netto del 4% rispetto al 2023.