(Teleborsa) - “Ci vuole il parere di esperti, studiosi critici,
docenti e
Ata della scuola. Troppi pareri favorevoli negli ultimi 8 anni, avrebbero potuto far cambiare gli atti normativi”. Per visualizzare il calendario delle assemblee clicca qui. L'ultimo
Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione da quando è stato costituito (2015) ha pubblicato 163 pareri. Di questi 137 favorevoli (molti con riserva, a condizione dell’accoglimento delle osservazioni), 14 negativi, gli altri interlocutori o addirittura pareri autonomi, su argomenti di interesse scolastico, senza per forza dover analizzare un decreto o un’ordinanza ministeriale.
Nel 2018, il
CPSI pubblicò il parere autonomo sull’alternanza scuola lavoro con lo scopo di indagare i punti di interesse e di criticità della L.107/2015 per quanto riguarda l’ASL, anche con riferimento alle esperienze pregresse e di verificare l’adeguatezza della sua attuale impostazione rispetto alle finalità generali dell’Istruzione.
Secondo
Marcello Pacifico, presidente nazionale
Anief, “si trattava di un parere, come si evince dal testo, soltanto parzialmente critico sulla buona scuola pressoché condivisa dagli allora delegati. Anief aveva sottolineato durante le audizioni parlamentari diversi altri aspetti negativi da evidenziare. Ad esempio, l’applicazione dello statuto dei diritti e doveri degli studenti, i quali continuano troppo spesso in azienda a essere sfruttati o a perdere tempo. Infine, la mancanza di fondi adeguati la dice lunga sulla portata del progetto. Sono questi gli aspetti su cui bisognava soffermarsi, non sulla quantità delle ore”.
Nel 2019, considerata anche l’eco mediatica degli
episodi di violenza che hanno riguardato e riguardano le scuole, con l’aggressione di docenti da parte di genitori e alunni, il CSPI pubblicò su Rapporto fra
Scuola/Famiglia/Società senza segnare i veri problemi subiti dal personale scolastico.
“Allora il CSPI ritenne opportuna una riflessione sulla
trasformazione che sta subendo il
compito educativo della scuola nella percezione collettiva ma senza soluzioni precise e praticabili. Il nostro sindacato - ricorda Pacifico - ha sempre evidenziato che oggi c’è un rapporto di sfiducia tra famiglie e chi interpreta, per nome dello Stato, l’educazione dei propri figli. Per questo è fondamentale mettere in campo degli strumenti che possano valorizzare il lavoro dell’insegnante”.
“Con la mia
candidatura per la componente del personale docente della scuola secondaria di primo grado - conclude Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - ho voluto lanciare un segnale, evidenziando l'importanza del voto, mettendoci impegno e faccia. Il presidente uscente è l'ex segretario del primo sindacato italiano e per questo vogliamo come #Anief dare il nostro contributo”.
Ma il primo obiettivo di queste
elezioni, dopo tre anni di rinvio, è informare e convincere le lavoratrici e i lavoratori della scuola dell'importanza del voto per il
rinnovo di questo importante organo istituzionale, considerato che alle ultime elezioni ha votato il 50% degli aventi diritto. Nei prossimi giorni continueremo l’analisi sui pareri espressi per informare durante le assemblee su quello che è stato fatto, ma soprattutto su quello che potranno fare i candidati eletti nelle liste Anief Democrazia, responsabilità e partecipazione”.