(Teleborsa) - In un'anticipazione del rapporto semestrale sulla stabilità finanziaria (Gfsr) che verrà pubblicato la prossima settimana, il
Fondo Monetario Internazionale ha rilevato che il settore del
credito privato (corporate private credit), solitamente prestiti garantiti erogati da entità come gestori patrimoniali o fondi a aziende non abbastanza grandi da poter emettere autonomamente titoli di debito, ha conosciuto una forte espansione negli ultimi anni e si è dimostrato efficiente per supportare diverse tipologie di aziende. Ora però presenta anche "
vulnerabilità e
potenziali rischi per la stabilità finanziaria".
Secondo il FMI il ricorso a questo
canale da parte di molte aziende ha fatto sì che i relativi flussi di credito si siano spostati dal settore bancario tradizionale e dai mercati, con le loro caratteristiche di trasparenza, verso "un ambiente più opaco" e da questo derivano "potenziali rischi". Peraltro i gruppi che erogano questo tipo di
finanziamenti "tendono a essere più piccoli e rischiosi" delle controparti che solitamente si impegnano su queste attività. Il settore, poi, non ha mai assistito a una grave correzione ribassista e "in uno scenario avverso di questo tipo" potrebbe finire per favorire forti aumenti di
insolvenze e di
svalutazioni di mercato.