(Teleborsa) - A Palazzo Chigi il tavolo di confronto tra il Governo e i sindacati sull'ex Ilva di Taranto. Presenti per il Governo i ministri
Urso (Imprese),
Calderone (Lavoro) e in videocollegamento
Giorgetti (Economia) oltre al sottosegretario alla presidenza del consiglio
Alfredo Mantovano. Per i
sindacati presenti i rappresentanti di Fim, Fiom, Uilm, Usb e Ugl metalmeccanici. A seguire è previsto anche un secondo incontro con le
associazioni di categoria (A.I.G.I., Casartigiani Puglia, CNA Taranto, Confartigianato Puglia, Confapi Taranto, Confindustria Taranto, Fai/Conftrasporto, Federmanager) specifico sulla situazione dell'
indotto.
Secondo quanto si apprende, nell’incontro con i sindacati sull’ex Ilva il Governo ha comunicato che è in preparazione il
decreto interministeriale per il prestito ponte da
320 milioni di euro per la gestione delle attività di Acciaierie d'Italia. Nelle prossime ore, inoltre, saranno trasferiti
150 milioni da Ilva in amministrazione straordinaria ai commissari di Acciaierie d'Italia per la manutenzione degli impianti.
I
sindacati sono poi stati informati che entro un mese sarà presentato il
piano industriale da parte dei commissari di
Acciaierie d'Italia. Il Governo si è detto inoltre pronto a intervenire per realizzare nuovi interventi sugli ammortizzatori sociali, oltre a quelli già previsti e attivi, sia per l’ex Ilva sia per l’indotto, nel caso se ne dovesse rappresentare la necessità.
Nel pomeriggio il
ministro Urso aveva dichiarato che l'incontro di questa sera sarebbe servito a fare "il punto della strada che abbiamo già percorso, nel pieno consenso di tutti gli attori istituzionali e anche dei rappresentanti dei lavoratori e delle aziende, e quello che è nostra intenzione fare per giungere a una soluzione positiva: la salvaguardia degli impianti e poi l'assegnazione degli stessi, in modo che si possa tornare a parlare del grande sistema siderurgico dell'Italia".
"L'incontro di oggi per noi è fondamentale per capire quali risorse il Governo mette in campo per far ripartire tutta la macchina", ha dichiarato il leader della Fim,
Ferdinando Uliano, prima di entrare a Palazzo Chigi. "Oggi gli impianti viaggiano davvero al minimo - ha aggiunto - e se andiamo di questo passo non arriviamo nemmeno alla produzione dell'anno scorso. L'elemento che noi abbiamo nel confronto col Governo sono i 320 milioni che devono essere messi a disposizione".
Il numero uno della Fiom,
Michele De Palma, ha invece ricordato che "abbiamo commissari nominati da pochissimo e anche sulle aspettative rispetto al bando credo ci siano caratteristiche principali: continuare a garantire che ci sia la presenza pubblica. Poi è necessario garantire la piena occupazione di tutti i lavoratori, perché gli errori e i disastri del management non possono essere pagati dai lavoratori e dai cittadini del luoghi dove sono gli stabilimenti. È necessario che qualunque bando venga fatto dal governo metta in garanzia anche gli investimenti sulla transizione da un punto di vista ambientale".
Infine, il segretario generale della Uilm,
Rocco Palombella, ha aggiunto che "le risorse non sono arrivate, non sono arrivati i 150 milioni di euro dell'amministrazione straordinaria e non sono arrivati i 320 milioni che il governo aveva promesso e programmato. E senza le risorse è inevitabile che la situazione continui a rimanere drammatica, Gli impianti sono in una situazione drammatica".