(Teleborsa) -
Prima un just listing per arrivare a Piazza Affari, con flottante e raccolta limitati che non consentiranno alle azioni di scambiare.
Poi una raccolta più consistente per continuare a crescere, anche per linee esterne e all'estero, ma solo una volta messo a terra il backlog e raggiunta una dimensione tale da ottenere una valorizzazione migliore da parte degli investitori. È il piano di
Bertolotti, società specializzata nella progettazione e produzione di sistemi complessi e all'avanguardia per la movimentazione di materiali e la manutenzione di materiale rotabile, principalmente al servizio dell'industria siderurgica e ferroviaria.
Il rilascio da parte di Borsa Italiana dell'ammissione alle negoziazioni su
Euronext Growth Milan - Segmento Professionale (EGM PRO) arriverà domani, mentre la campanella a Palazzo Mezzanotte è fissata al 28 marzo. Non rispettando il flottante minimo previsto dal Regolamento Emittenti Euronext Growth Milan (10%), il titolo resterà sospeso fino a quando il flottante minimo non sarà rispettato.
"Abbiamo chiuso il 2023 con oltre 35 milioni di euro di Valore della Produzione e un EBITDA superiore a 3 milioni di euro. Siamo entrati nel 2024 con circa 70 milioni di euro di backlog - dice a Teleborsa
Luca Barneschi, amministratore delegato di Bertolotti - Quindi
crediamo di poter esprimere valorizzazioni diverse e attingere a una raccolta differente nei prossimi mesi. Ci sembrava giusto e coerente entrare nell'EGM PRO per essere presenti in Borsa e operare in maniera precisa, dimostrando che quello che diciamo poi lo manteniamo".
In altre parole, la società ha scelto un
approccio graduale al mercato e ritiene di poter esprimere già nel 2024 un processo di consolidamento del management, con l'innesto di nuove figure in grado di rendere sostenibile (e scalabile) la crescita del business, e una performance industriale tale da poterle consentire di raccogliere ulteriori capitali ad una valorizzazione sempre maggiore. "
La racconta è fortemente finalizzata sui progetti della parte ferroviaria e limitatamente sulla parte logistica, dove abbiamo già fatto tanti investimenti negli anni passati come dimostra la nascita della divisione "Automation and Robotics" - dice l'AD - Mentre gli investimenti che dovremmo dirigere sulla parte ferroviaria riguardando asset più dispendiosi da un punto di vista economico". L'intenzione è infatti quella di acquisire siti produttivi e società per far crescere una delle tre anime del gruppo, che è anche quella che è cresciuta di più negli ultimi tempi.
L'operatività di Bertolotti si articola infatti attraverso
tre linee di business: (i)
Industries, focalizzata sulla progettazione e sulla realizzazione di impianti e strumenti di material handling, che includono mezzi AGV (veicoli a guida automatica) e crains systems; (ii)
Railway, focalizzata sulla progettazione e realizzazione di impianti per la manutenzione ferroviaria; (iii)
Automation and Robotics, focalizzata sullo sviluppo di software e sulla realizzazione di sistemi robotici mediante l'impiego di Intelligenza Artificiale.
"Le tre tre linee di business operano distintamente per
clienti internazionali di primario standing - spiega Barneschi - Sul mondo ferroviario i nostri clienti sono costruttori di treni come
Alstom, Hitachi o
Siemens, quindi i best player per la produzione dei treni, mentre nel mondo siderurgico i clienti sono multinazionali come
ArcelorMittal e
Tata Steel". "Ognuno di questi tre settori ha una sua vocazione e una spinta verso la crescita - aggiunge - Ma attualmente siamo
fortemente concentrati nel mondo ferroviario, che sta crescendo in maniera sempre più importante. Nel 2024 rappresenterà circa il 50% del nostro fatturato, rispetto al 35% del 2023, e quindi è un mercato indubbiamente in crescita dove vogliamo sviluppare importanti strategie. Una di queste è rappresentata dal
nuovo progetto di Pontassieve, un polo ferroviario che andremo a sviluppare a sud di Firenze. Abbiamo acquistato 70.000 metri quadri di un ex deposito ferroviario, quindi collegati al tronchetto ferroviario, sul quale andremo a costruire 16.000 metri quadri coperti".
Questa intensa fase di sviluppo non era scontata, se si pensa che Bertolotti è
passata dalla chiusura del concordato alla quotazione su EGM PRO in appena un anno, con un backlog che è passato da 45 a 70 milioni di euro e l'aggiudicazione di importanti commesse, specie sul mercato USA. "Il concordato è arrivato nel 2017 e ha stravolto l'azienda, che però ha reagito molto bene attraverso un
cambio di management, di strategia e riposizionamento degli asset - racconta l'AD - E così dal 2018 i nostri risultati sono iniziati a crescere in maniera sensibile e costante, e nel 2022 hanno permesso all'azienda di attingere a un prestito obbligazionario quotato sulla borsa di Vienna per uscire in maniera anticipata dal concordato".
Bertolotti, con i capitali che raccoglierà, punterà all'acquisizione di siti e/o società, soprattutto all'estero. "Non guardiamo solo l'Italia, anche perché quanto oggi siamo internazionali lo testimonia il nostro
backlog, che per il 60% è rappresentato da mercati internazionali - spiega l'imprenditore - Crediamo sia un punto di forza e stabilità non essere legati a una sola nazione, anche se crediamo fortemente nell'Italia e non a caso stiamo investendo nel paese".
Sull'
M&A, "stiamo
creando un panel di società potenzialmente acquisibili, e quindi in questo momento il target è in definizione - dice Barneschi - Abbiamo nominato una società che sta facendo per noi queste analisi. Si tratta comunque di società che ci possono
portare know how all'interno del mondo ferroviario. Ad esempio, oggi noi siamo all'interno del deposito ferroviario e una crescita orizzontale all'interno del mondo ferroviario è quello delle macchine per la manutenzione ferroviaria, dove noi non siamo ma dove crediamo che ci sia un mercato importante".
Oggi Bertolotti ha stabilimenti produttivi solo in Italia, mentre
all'estero ha tre branch, una in Francia, una negli Stati Uniti e un'altra sarà aperta quest'anno in India. "In India progressivamente inizieremo ad acquistare parte dei nostri impianti, perché c'è una normativa che agevola tutte quelle società che producono almeno il 50% del manufatto che viene ceduto in India dall'India stessa", racconta l'AD, mentre "gli Stati Uniti sono estremamente importanti perché ci hanno portato il contratto più grande mai firmato, col gruppo Novelis, una multinazionale del mondo dell'alluminio. Inoltre, abbiamo siglato due nuovi contratti negli Stati Uniti, che vanno a confermare la bontà della proposta Bertolotti nel mercato, sempre nel mondo della logistica siderurgica in quanto il mondo ferroviario è più in ritardo rispetto ad altri paesi". "Oggi siamo a Pittsburgh, dove sono molti dei nostri clienti - aggiunge - Il
made in USA sarà un elemento probabilmente dirimente e quindi ci porterà a fare una
scelta dal punto di vista industriale e produttivo".