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Fed lascia i tassi fermi: taglio ci sarà ma non è imminente

Forchetta di riferimento sui fed funds resta al 5,25%-5,50%

Economia
Fed lascia i tassi fermi: taglio ci sarà ma non è imminente
(Teleborsa) - Come previsto la Federal Reserve ha confermato i livelli di riferimento dei tassi di interesse sul dollaro, lanciando al tempo stesso segnali sul fatto che non è orientata ritoccarli al ribasso nel breve termine. La forchetta di riferimento sui fed funds resta così al 5,25%-5,50%. Ridurre il costo del denaro non è opportuno, osserva la banca centrale, fino a quando non si avrà maggiore fiducia su un calo dell'inflazione verso l'obiettivo del 2%. Nella conferenza stampa al termine del direttorio, il Fomc, il presidente della Fed Jerome Powell ha definito "improbabile" la possibilità che si arrivi a un taglio alla prossima riunione, che si svolgerà il 19 e 20 marzo. Nel comunicato sulle decisioni il Fomc ha specificato che "non si attende che sarà appropriato ridurre i tassi di riferimento fino a quando non avrà maggior fiducia sul fatto che l'inflazione si stia muovendo in maniera sostenibile verso il 2%".

La corsa dell'inflazione – spiega la Fed – è rallentata, ma i prezzi restano elevati in un contesto di "attività economica che cresce a una velocità sostenuta" e un "mercato del lavoro solido". Pur dipingendo un quadro positivo, la banca centrale mette comunque in guardia sul fatto che "le prospettive economiche sono incerte" ed è necessario restare "molto attenti" ai rischi di inflazione. Tutti i banchieri centrali Usa – come ha sottolineato Powell – sono convinti che a un certo punto i tassi andranno ridotti. Tanto che potrebbe anche accadere che mentre taglia i tassi la Fed continui a inasprire la parte "quantitativa" della linea monetaria, cioè riducendo la mole del suo bilancio mediante dismissioni di titoli, prevalentemente pubblici. Potrebbe semmai valutare uno smorzamento del ritmo della riduzione. Su questo "a marzo inizieremo discussioni approfondite" ha detto Powell. Tassi e Qt (inasprimento quantitativo) "li vediamo come strumenti indipendenti – ha spiegato il presidente della Fed –. Se normalizzi la linea potresti ridurre i tassi ma continuare a ridurre la mole del bilancio, è possibile".

Il direttorio è, tuttavia, diviso sui tempi del futuro taglio dei tassi. "Continueremo a prendere le nostre decisioni volta per volta. Pensiamo che i tassi siano al picco per questo ciclo e che sarà appropriato di ridurre la restrizione a un certo punto quest'anno, ma l'economia ha sorpreso le attese in molti modi e i progressi verso il nostro obiettivo del 2% non sono assicurati, le prospettive non sono certe – ha affermato Powell nella conferenza stampa al termine del Fomc –. Siamo pronti a mantenere i tassi ai livelli attuali più a lungo se fosse appropriato". Negli Usa "l'inflazione è calata senza un aumento significativo della disoccupazione e questa – ha detto il presidente della Fed – è un'ottima notizia, ma resta troppo alta. Voglio assicurare gli americani che siamo pienamente impegnati a far tornare l'inflazione al nostro livello obiettivo del 2%. Il calo del caro vita "è benvenuto ma dobbiamo vedere continue evidenze che diano fiducia sul fatto che l'inflazione andrà verso i nostri livelli obiettivo. Vogliamo vedere altri dati positivi che mostrino che l'inflazione cala". Il direttorio delle Federal Reserve è diviso sulla tempistica con cui sarà opportuno tagliate i tassi di interesse, sebbene alla riunione di questi due giorni nessuno abbia ancora proposto una riduzione. "Abbiamo un sano dibattito interno con diversi punti di vista, lo vedrete nei verbali del consiglio", ha riferito Powell.

La Fed, la Bce e la Bank England si trovano al bivio del taglio dei tassi consapevole che ridurli troppo presto potrebbe infiammare nuovamente l'inflazione e tagliarli troppo tardi potrebbe invece soffocare la ripresa. Secondo il Fondo Monetario Internazionale, le tre maggiori banche centrali manterranno i tassi agli attuali livelli "fino alla seconda metà dell'anno prima di ridurli gradualmente".
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