(Teleborsa) - Il presidente dell'Eurogruppo,
Paschal Donohoe, ha fatto sapere che il ministro Giancarlo Giorgetti ha aggiornato la riunione sulla situazione dopo il voto negativo sulla ratifica del trattato del Mes. "Naturalmente non possiamo fare progressi su questo fronte. La mancata ratifica – ha affermato Donohoe in conferenza stampa – significa che i nostri sforzi per costruire un'unione bancaria continuano a mancare di un sostegno comune al
Fondo di risoluzione unico e continuano a mancare di uno
strumento potente per aiutarci ad affrontare gli effetti delle difficoltà bancarie".
"Giorgetti ha fornito una panoramica molto fattuale dei recenti sviluppi all'interno del Parlamento italiano. Ci siamo impegnati a continuare a collaborare con lui", ha aggiunto il presidente dell'Eurogruppo. Dopo lo scambio con Giorgetti "al momento l'unico impegno che c'è è di riflettere sulle conseguenze della decisione" dell'Italia "e tornare su questo tema in futuro", ha sottolineato Donohoe, evidenziando che "c'è un desiderio da parte di tutti di ascoltare attentamente Giorgetti e impegnarsi con lui per vedere se sia possibile trovare un modo per rafforzare la nostra
Unione bancaria".
il direttore generale del Meccanismo europeo di stabilità,
Pierre Gramegna, ha parlato di "un'
opportunità persa per rendere l'Eurozona più resiliente e rafforzare l'Unione bancaria". "Con questa mancata ratifica, molte questioni rimangono in sospeso", ha sottolineato. "Fortunatamente – ha aggiunto – è successo in un momento in cui non abbiamo una crisi finanziaria in corso".
Il commissario europeo all'Economia,
Paolo Gentiloni, nella conferenza stampa al termine dell'Eurogruppo ha infine annunciato che la
Commissione europea aggiornerà le sue
previsioni economiche il 15 febbraio e in quella occasione potrà fornire una valutazione sull'eventuale impatto dei problemi sul traffico merci nel Mar Rosso. Se le problematiche causate dai miliziani
Houthi "dovessero persistere o peggiorare, ci sarebbero possibili ricadute per i prezzi dell'energia e per le catene di approvvigionamento, che potrebbero nuovamente alimentare le pressioni inflazionistiche", ha spiegato Gentiloni.