(Teleborsa) - Un terzo della popolazione italiana (
quasi 20 milioni di abitanti) risiede in Comuni che hanno un’accessibilità molto alta alla rete autostradale, poco meno di sei milioni di italiani (il 10% della popolazione) vivono in Comuni con un’accessibilità alle infrastrutture autostradali molto bassa e un ulteriore 11,4% di popolazione vive in Comuni con un’accessibilità medio-bassa. È quanto emerge dalla nota
Istat nel rapporto sull'accessibilità dei Comuni alle principali infrastrutture.
Per quanto riguarda le
stazioni ferroviarie, anche nell’accessibilità agli aeroporti, i territori meglio collegati sono quelli della zona Torino-Milano-Bologna-Venezia. Tale area di alta accessibilità si estende poi fino a Pisa e Firenze. Questa continuità territoriale positiva non si riscontrata in altre zone:
nel Centro e nel Mezzogiorno emergono contesti favorevoli di alta accessibilità agli aeroporti esclusivamente nell’intorno dei principali aeroporti (ad esempio attorno all’aeroporto di Fiumicino). In Campania, Liguria, Sicilia, Sardegna, Puglia e Toscana - continua la nota - oltre la metà della popolazione regionale risiede in Comuni con un'accessibilità molto alta ai porti con servizio passeggeri.
Il tema dell’accessibilità alle infrastrutture, intesa come
possibilità di cittadini e imprese di accedere ai relativi servizi, ha assunto nel tempo una crescente rilevanza. In particolare, l’accessibilità ai nodi infrastrutturali permette di avere una visione del territorio basata sulle capacità di accesso e di utilizzo delle diverse tipologie di reti viarie (stradale, ferroviaria, marittima e aerea) e/o delle diverse infrastrutture presenti in un determinato contesto territoriale.
Lo studio dell’accessibilità è
strettamente connesso anche al tema della perifericità/marginalità dei territori, concetti alla base delle strategie di policy e della pianificazione territoriale. La maggiore o minore facilità di accesso ad una infrastruttura incide sulla qualità della vita per i cittadini e sulla competitività e produttività delle imprese.
Obiettivo dell’analisi che segue è fornire un set di misure dell’accessibilità dei Comuni alle principali infrastrutture di trasporto, avendo a riferimento la geografia amministrativa al 1° gennaio 2021 (7.903 Comuni). Le infrastrutture di trasporto utilizzate sono: 258 stazioni ferroviarie con servizio passeggeri attivo in cui è presente un traffico di treni a lunga percorrenza (fonte Rete Ferroviaria Italiana, RFI, anno 2022); 2.842 accessi alla rete autostradale (fonte grafo stradale commerciale TOM TOM, anno 2022); 35 aeroporti per servizi commerciali (fonte Ente nazionale per l’aviazione civile, Enac, anno 2022); 54 porti statistici con traffico passeggeri (fonte Istat, anno 2022).
La numerosità e capillarità dell'infrastruttura ferroviaria fa sì che per buona parte del territorio nazionale
sia possibile raggiungere una stazione ferroviaria entro tempi di percorrenza non troppo elevati. Circa il 15% dei Comuni dista al più 15 minuti dalla stazione ferroviaria più vicina; il 53,4% entro 30 minuti, con punte di oltre l'85% in Umbria, 75,6% in Liguria, 71,6% in Friuli-Venezia Giulia e superiori al 60% in Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Calabria e Sardegna.