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Fiscalità internazionale, bozza Dlgs: salta vincolo nuovo datore lavoro per rimpatriati

Requisito minimo di permanenza all'estero sale fino a sette anni. No a nuovi sgravi fiscali per gli sportivi che rientrano in Italia con contratti instaurati a partire dal primo gennaio 2024.

Economia
Fiscalità internazionale, bozza Dlgs: salta vincolo nuovo datore lavoro per rimpatriati
(Teleborsa) - Salta l'obbligo per i lavoratori che beneficiano del bonus per il rientro dei cervelli di avere un nuovo rapporto di lavoro con un soggetto diverso dal datore di lavoro presso il quale erano impiegati all'estero. È quanto emerge dalla bozza del dlgs sulla fiscalità internazionale, attuativo delle delega fiscale, che dovrebbe andare domani al Consiglio dei ministri per il via libera definitivo.

Nel nuovo testo si riconosce il regime di favore anche per i redditi di lavoro dipendente percepiti dai lavoratori che si trasferiscono in Italia sulla base di un rapporto di lavoro instaurato con lo stesso soggetto (o con un soggetto appartenente al suo stesso gruppo) presso il quale è stato impiegato all'estero. Per queste ipotesi il requisito minimo di permanenza all'estero sale da tre a sei periodi d'imposta, se il lavoratore non è stato in precedenza impiegato in Italia dallo stesso soggetto oppure da un soggetto appartenente al suo stesso gruppo. Il requisito sale da tre a sette periodi d'imposta, se il lavoratore, prima del suo trasferimento all'estero, e' stato impiegato in Italia dallo stesso soggetto oppure da un soggetto appartenente al suo stesso gruppo.

Nella bozza del decreto legislativo anche lo stop a nuovi sgravi fiscali per gli sportivi che rientrano in Italia con contratti instaurati a partire dal primo gennaio 2024. Nel suo parere sul dlgs, la Commissione finanze della Camera aveva chiesto al governo di valutare l'opportunità di riconoscere alle società sportive per i rapporti di lavoro sportivo instaurati a partire dal 1 gennaio 2024, un'agevolazione anche sotto forma di credito d'imposta e nel rispetto dei regolamenti de minimis. Il governo – si legge nella relazione illustrativa del provvedimento – ha ritenuto di non poter procedere all'istituzione di una simile agevolazione non essendoci una specifica delega in tal senso.

















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