(Teleborsa) - Una
possibile ripresa nell'industria tedesca "è
ancora lontana". Lo affermano gli economisti della Direzione Studi e Ricerche di
Intesa Sanpaolo, dopo che stamattina
è emerso che la produzione industriale è scesa di -0,4% m/m a ottobre 2023, registrando così il quinto calo consecutivo a dispetto di attese di un aumento (consenso: +0,2% m/m); nel mese precedente la flessione è stata di -1,3% m/m (rivisto al rialzo di un decimo).
Rispetto a un anno fa, l'output risulta in calo di -3,5%, mentre rispetto ai livelli pre-Covid risulta ancora inferiore di -8,8%. Inoltre, la produzione nel
manifatturiero è diminuita di -0,5% m/m, l'output nelle
costruzioni è calato di -2,2% m/m, mentre l'
energia è tornata a crescere (+7,1% m/m).
Gli economisti evidenziano anche che, nel complesso, le
indagini di fiducia IFO e PMI iniziano a mostrare i primi timidi segnali di attenuazione della contrazione nel manifatturiero. Alle difficoltà del manifatturiero si aggiunge la profonda crisi dell'
edilizia, innescata dall'aumento dei costi dei materiali e dell'energia, e dei tassi di interesse.
"A causa del contesto descritto sinora, ci aspettiamo una contrazione del PIL di -0,2% t/t nel 4° trimestre dopo la quasi stagnazione (-0,1% t/t) registrata durante l'estate ma il grado d'incertezza resta elevato - si legge nella ricerca - Le nostre proiezioni trimestrali sono compatibili con una contrazione del PIL di -0,2% in media annua nel 2023; non ci aspettiamo una forte ripresa nel prossimo anno: con un'industria così in difficoltà e una serie di altri problemi economici irrisolti, ma urgenti,
la Germania rischia una crescita poco sopra lo zero nel 2024".