(Teleborsa) - Nel 2022, il valore dell'export della filiera dei
componenti per
autoveicoli continua a crescere (+7,1%) dopo il rialzo a doppia cifra del 2021 (+15,4%) e ammonta a
23,49 miliardi di euro (variazione positiva anche per l'export italiano di tutte le merci che chiude l'anno a +19,9%). A riportarlo è un'analisi pubblicata da
Anfia, l'associazione italiana della filiera automotive. Nello stesso periodo, si registra anche un incremento delle
importazioni della componentistica (+14,3%) per un valore di
18,27 miliardi di euro, portando così la
bilancia commerciale a confermare nuovamente un saldo positivo di 5,21 miliardi, con un avanzo di 1,19 miliardi di euro nel primo trimestre, 1,46 miliardi nel secondo, 1,03 miliardi nel terzo e 1,53 miliardi nel quarto.
L'export della componentistica automotive ha avuto una crescita più contenuta nella prima parte del 2022 (+1,9% il primo trimestre e +4,7% il secondo), per poi registrare aumenti piu' significativi nella seconda (+7,7% il terzo trimestre e +14,5% il quarto). A livello di mercati nel 2022 l'export verso i
Paesi Ue pesa per il 64,6% (contro il 63,5% del 2021) e il primo Paese di destinazione continua ad essere la
Germania, con una quota del 21,2% sul totale esportato. La
Cina passa da quarto a secondo mercato d'importazione (1,77 miliardi di euro contro gli 1,31 miliardi del 2021, pari al 9,7% del totale importato) e si conferma il primo mercato asiatico di destinazione dell'export, seguito dal
Giappone, anche se con un calo del 14,8%, secondo solo alla flessione verso la
Russia (-53,4%).
"Nel 2022 le esportazioni della componentistica italiana proseguono il trend di crescita avviato nel 2021 accelerando soprattutto nella seconda parte dell'anno – afferma
Marco Stella, presidente del Gruppo Componenti Anfia –. Nonostante i segnali di ripresa, i rincari dei prezzi di
energia e
gas, il prosieguo della crisi delle
materie prime e l'allentamento solo parziale di quella dei
semiconduttori, insieme ad altri fattori di instabilità legati al
conflitto Russia-Ucraina, hanno continuato a pesare sulla filiera produttiva italiana, non ancora tornata ai livelli pre-pandemia. Riguardo all'anno in corso, c'è da dire che l'attuale rallentamento dell'economia tedesca - vista la rilevanza della Germania per la componentistica italiana - potrebbe raffreddare un po' i dati attesi per le esportazioni 2023".
Riguardo la
transizione energetica, Anfia ritiene "fondamentale" un piano di
politica industriale al 2030 per il settore. L'associazione sta collaborando con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy per definirne i contenuti insieme a un valore-soglia di autoveicoli prodotti adeguato alle dimensioni della filiera.