(Teleborsa) - Si è tenuto a
Villa Aurelia, a Roma, il Forum Enpaia 2023 sul tema "Economia e Società. Scenari e prospettive". L'evento ha permesso di analizzare il
ruolo dell'agricoltura nello sviluppo economico e sociale del Paese, e di osservare il valore che le casse previdenziali rappresentano per la sua crescita e per il suo rilancio, grazie ad investimenti mirati verso la sostenibilità e la transizione green. All'interno del Forum Enpaia 2023 è stato inoltre presentato l'
Osservatorio del mondo agricolo Enpaia-Censis "L'agricoltura italiana che cambia nella sfida della sostenibilità", dal quale è emerso come l'agricoltura italiana per il 68,9% dei cittadini italiani si stia adattando con più velocità alla lotta ai cambiamenti climatici e come, di fronte alle paure derivanti dal climate change, stia svolgendo un ruolo primario nell'affrontare gli effetti del riscaldamento globale che per l'82% degli italiani è percepito come un problema molto più serio rispetto al passato.
Per
Giorgio Piazza, Presidente Fondazione Enpaia, "l'Osservatorio Enpaia-Censis, presentato quest'oggi, evidenzia come l'agricoltura rappresenti per gli italiani, un settore in prima linea nella lotta al cambiamento climatico. Dall'Osservatorio è emersa la resilienza del comparto sia da un punto di vista sociale che economico, e ha mostrato come il settore stia raccogliendo a pieno titolo la sfida verso la transizione green rappresentando un baluardo contro il riscaldamento globale. Un argine dovuto alla grande capacità delle imprese agricole, degli allevamenti e del settore di adeguarsi velocemente alle sfide ambientali sapendone cogliere in anticipo gli obiettivi. Le casse di previdenza, grazie alla loro capacità di saper coniugare progresso, lavoro, economia e salvaguardia dell'ambiente, sono in prima linea nel raggiungimento di questo obiettivo, conoscendo da vicino il valore sociale che questa sfida rappresenta".
Secondo
Roberto Diacetti, Direttore Generale Fondazione Enpaia, "l'agricoltura italiana rappresenta il 2% del valore aggiunto nazionale e il 16% del valore aggiunto agricolo europeo: cifre che sintetizzano la rilevanza del comparto nell'economia italiana ed europea. L'agricoltura è particolarmente esposta ai cambiamenti climatici e ai rischi ambientali ed è in prima linea nel contrastarli. Lo pensa peraltro - secondo l'ultimo rapporto dell'Osservatorio Enpaia-Censis - il 68% degli italiani. In questo contesto Enpaia sta privilegiando sempre più investimenti Esg e orientati allo sviluppo sostenibile delle imprese agricole".
"L'agricoltura - ha spiegato
Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica - è un settore produttivo importante del nostro Paese con un contributo al PIL molto rilevante e con un'occupazione altamente qualificata. Pertanto può essere, e lo è già, un veicolo che caratterizza l'Italia. La strategia per rendere il sistema agroalimentare più sostenibile e resiliente di fronte ai cambiamenti climatici è quella della modernizzazione, facendo uso delle più moderne tecnologie nella strumentazione, nella coltivazione e di creare le condizioni per avere minori emissioni o comunque riuscire a trattare quelli che sono i residui della lavorazione nel modo opportuno, degli allevamenti in particolare".
"Il comparto agricoltura genera numeri importantissimi per il sistema-Paese - ha dichiarato
Federico Freni, Sottosegretario Ministero dell'Economia e delle Finanze - . Enpaia ci dimostra quanto una sana gestione di filiera possa dare risultati incredibili. Purtroppo i prezzi dell'agroalimentare sono quelli che scendono più tardi e colpiscono soprattutto le fasce medio-basse. La strategia del Governo è quella di continuare a garantire i sussidi erogati e incentivare strutture di filiera che consentono poi di abbassare a valle il prezzo di vendita".
Secondo
Giulio Tremonti, Presidente Commissione Esteri Camera: "È fondamentale sostenere il welfare italiano per garantire la tenuta democratica. Mai nella storia dell'umanità un cambiamento economico è avvenuto in così poco tempo. Quello che è successo alla struttura del mondo in termini di insediamenti industriali ed export negli ultimi trent'anni non è mai avvenuto prima. Per comprendere il fenomeno del cambiamento climatico, inevitabilmente, occorre tenere conto di fattori complessi come la globalizzazione".
Per
Ettore Prandini, Presidente Coldiretti: "Il settore agricolo diventa sempre più centrale in un'ottica di produzione interna per quanto concerne la sicurezza data ai cittadini, ma anche in un ruolo internazionale geopolitico nel dare possibilità alle popolazioni a noi vicine di avere uno sviluppo simile a quello che abbiamo avuto noi, soprattutto nel creare valore economico. Sotto questo punto di vista l'agricoltura italiana è il punto di riferimento a livello globale anche in termini di sostenibilità, ma dobbiamo lavorare ulteriormente sul valore economico che resta all'interno delle nostre imprese agricole".
Secondo
Sandro Gambuzza, Vice Presidente Confagricoltura: "I cambiamenti climatici incidono sull'economia reale nel breve e nel lungo periodo, sia a livello micro che macroeconomico. Un alto tema rilevante è la carenza di prevenzione. Circa un terzo del Made in Italy agroalimentare è a rischio a causa di questo fenomeno e questo ha effetti anche sulla spesa dei cittadini".
"Un Paese con un comparto agroalimentare come il nostro - ha spiegato
Massimo Gargano, Direttore generale Anbi e Segretario Nazionale Snebi - non può permettersi di mettere a rischio tale patrimonio. In tal senso, bisogna cambiare il paradigma, non possiamo limitarci ad affrontare l'emergenza ma mettere in campo politiche e strategie adeguate per affrontare in maniera responsabile il cambiamento climatico".
"Gli eventi climatici hanno ricadute forti sull'occupazione e sulla produzione di ricchezza nel Paese. Non abbiamo assunto la consapevolezza del fatto che la situazione potrebbe peggiorare. Se vogliamo governarla occorre che ci attrezziamo adesso" ha evidenziato
Giovanni Mininni, Segretario Generale Flai Cgil.