(Teleborsa) - Il capitolo relativo al
provvedimento governativo volto a contenere il caro voli, contenuto nel
DL Asset e assunto in particolare con l'
obiettivo di mitigare le tariffe aeree sui collegamenti con Sicilia e Sardegna, ha avuto oggi una appendice che ha sostanzialmente eliminato il riferimento al prezzo massimo (200% del costo medio), causa della pesante reazione di Ryanair che aveva tuonato appellandosi alla sua illegittimità.
La modifica è intervenuta attraverso un
emendamento introdotto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, al testo del decreto all'esame in Commissione Industria del Senato, che
affida di fatto all'Antitrust il compito di verificare la congruità delle tariffe applicate dalle compagnie aeree e la garanzia di trasparenza dei prezzi. Il correttivo è stato introdotto per prevenire osservazioni contrarie da parte della Commissione Ue e scongiurare un giudizio di inosservanza della logica del libero mercato.
Il provvedimento iniziale del Governo aveva introdotto il "divieto di fissazione dinamica delle tariffe modulata in relazione al tempo della prenotazione", riferito a voli nazionali con Sardegna e Sicilia, al picco della domanda legata alla stagionalità e alla presenza di un prezzo di vendita del biglietto superiore del +200% superiore alla tariffa media. Condizioni che, con l'emendamento, vanno a costituire nell'insieme elementi di valutazione del comportamento del vettore da parte dell'Antitrust.
Viene
mantenuta l'attenzione sull'
attività di profilazione dell'utente che effettua la prenotazione dei voli via web attraverso i diversi dispositivi elettronici, così come resta
immutato il comma in cui viene fatto obbligo ai gestori aeroportuali di rendere trasparenti i criteri di erogazione degli incentivi alle compagnie aeree. Le prime reazioni negative all'emendamento sono arrivate dalle sigle sindacali dei trasporti della Sardegna, Filt Cgil e Uil.
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