(Teleborsa) - Una
proroga di almeno tre mesi del superbonus al 110% per i condomini. È questa, secondo quanto si apprende, l'ipotesi allo studio per garantire l'agevolazione ai condomini che non avranno terminato i lavori entro fine anno. La proroga, che estenderebbe ai primi tre mesi del 2024 la possibilità di usare l'agevolazione in scadenza quest'anno, sarebbe comunque vincolata al raggiungimento di una certa
soglia di avanzamento dei lavori, che potrebbe aggirarsi intorno al 60-70%.Il superbonus, che nel 2023 è sceso al 90%, è rimasto al 110% solo per i condomini che avevano approvato i lavori e presentato la Cila entro novembre del 2022.
A frenare sull'agevolazione anche la Banca d'Italia. "Ci sono stati interventi necessari durante la pandemia, altri interventi necessari per l'aumento dei prezzi dell'energia, ma non possono essere strumenti permanenti da mantenere nel tempo – afferma il
governatore di Bankitalia Ignazio Visco –. Il Superbonus sarebbe dovuto finire presto, che sia cresciuto con meccanismi un po' strani l'abbiamo detto noi, lo hanno detto altri".
Nonostante la stretta impressa dal governo lo scorso anno con lo stop a cessioni e sconto in fattura e la riduzione dell'agevolazione al 90%, al 31 agosto, secondo gli ultimi
dati diffusi dall'Enea, gli i
nvestimenti ammessi a detrazione per il Superbonus al 110% sono saliti a
85 miliardi di euro, su un totale di investimenti (comprese le somme non ammesse a detrazione) di 86,3 miliardi. Il tutto per un onere a carico dello Stato (le detrazioni maturate per lavori conclusi) pari a 76,1 miliardi.
La spesa maggiore riguarda i condomini, che assorbono
47,2 miliardi di investimenti, di cui 46,9 ammessi a detrazione. Il resto riguarda le villette e le unità funzionalmente indipendenti, ma anche 6 castelli per i quali risultano 1,69 milioni di investimenti e 839 mila euro ammessi a detrazione.
Il governo sta studiando una nuova stretta. "Non mi sento di escludere altri interventi in aggiunta al decalage già previsto dal primo gennaio, che porterà l'incentivo al 70% – dice il
sottosegretario all'economia Federico Freni –. L'effetto del Superbonus sui conti pubblici non si è esaurito". Considerando i dati del Superbonus sull'andamento dell'economia, il
deficit 2023 potrebbe essere rivisto al rialzo nelle nuove stime della Nadef a fine mese: dal 4,5% del PIL indicato nel Def l'asticella potrebbe salire verso il 5%.
Il superbonus ha avuto, tuttavia, anche effetti positivi. Secondo Nomisma il
valore economico diretto e indiretto del superbonus si aggira sui 200 miliardi, il risparmio energetico è di mille euro a famiglia e di 30 miliardi in termini complessivi.