(Teleborsa) -
Stifel ha tagliato a
3 euro per azione (da 4 euro) il
target price su
Energy, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nell'offerta di sistemi integrati di accumulo di energia, riducendo anche il
giudizio a "
Hold" da "Buy". L'upside potenziale è del 10%. La revisione della raccomandazione è arrivata dopo che la società
ha comunicato il fatturato preliminare del primo semestre 2023, pari a circa 39 milioni di euro e in netto calo rispetto ai 53,3 milioni di euro al 30 giugno 2022.
Allo stesso tempo, la società ha raggiunto un
margine EBITDA del 20%. "Riteniamo ciò
sorprendentemente forte alla luce del calo dei volumi di vendita, del probabile aumento degli investimenti nell'organizzazione rispetto allo scorso anno e per il fatto che management ha parlato di un aumento del costo degli acquisti in arrivo quest'anno", si legge nella ricerca.
Viene fatto notare che Energy ha affermato che il
backlog al 30 giugno 2023 è in fase di aggiornamento e sarà annunciato in base al calendario finanziario il 19 luglio. "Pensiamo che questo sia
un po' insolito in quanto, una volta note le vendite, l'azienda dovrebbe avere una buona visibilità anche sugli ordini", scrivono gli analisti. Inoltre, secondo quanto emerso dalla relazione annuale 2022, le
scorte sono salite a 61 milioni di euro, rispetto ai 5 milioni di euro dell'anno precedente, e nel 2022 si sono attestate a quasi il 60% degli asset totali. "Questo è chiaramente qualcosa che
deve essere monitorato alla luce di una debole, anche se forse temporanea, debolezza della domanda", viene evidenziato.
Stifel osserva che il management è stato "riluttante2 ad ammettere che le modifiche al superbonus possono influire sull'attività, anche se effettivamente c'è un potenziale rischio derivante dai cambiamenti normativi. "Riteniamo che ora sia
più appropriato ipotizzare uno scenario di crescita più lento", affermano gli analisti, che hanno tagliato del 26% le stime per i ricavi 2023 e 2024, mentre la previsione sull'EBITDA è stata ridotta, rispettivamente, del 31% e del 29%.
(Foto: Towfiqu barbhuiya on Unsplash)