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Wall Street chiusa per il giorno dell'Indipendenza

Finanza
Wall Street chiusa per il giorno dell'Indipendenza
(Teleborsa) - Wall Street, dopo la seduta corta di ieri, è oggi chiuda per il giorno dell'Indipendenza degli Stati Uniti (in inglese Independence Day). Noto anche come 4 luglio, si tratta di una delle feste nazionali più sentite e commemora l'adozione della Dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti d'America il 4 luglio 1776, con la quale le Tredici colonie si distaccarono dal Regno di Gran Bretagna.

Complice la chiusura dei mercati, oggi non è nemmeno in programma la pubblicazione di dati macroeconomici. Nella giornata di ieri sono invece arrivate alcune indicazioni negative per l'economia: l'ISM manufatturiero a giugno ha sorpreso al ribasso, scendendo a 46 da 46,9 di maggio (un minimo da giugno 2009, escludendo i mesi dell’emergenza pandemica), mentre il PMI manifatturiero è sceso da 49,6 a 48,8 nello stesso mese, mostrando un quadro di debolezza degli ordini, riduzione delle scorte, calo della produzione e tendenza alla riduzione dei prezzi.

Tra le altre indicazioni, la spesa in costruzioni a maggio è aumentata per il terzo mese consecutivo, di 0,9% m/m rispetto allo 0,4% di aprile (rivisto verso il basso da 1,2% precedente).

Le indicazioni più interessanti arriveranno venerdì, quando il Dipartimento del Lavoro americano (BLS) pubblicherà il numero degli occupati. "Il mercato del lavoro di giugno dovrebbe mostrare un significativo rallentamento della dinamica occupazionale, in linea con le indicazioni recenti dei nuovi sussidi e con l'indebolimento delle posizioni aperte, delle dimissioni e con il rialzo dei licenziamenti", secondo gli analisti di Intesa Sanpaolo.

Intanto, i prezzi del petrolio sono in rialzo a causa della limitazione della offerta da parte di Arabia Saudita e Russia, due dei principali produttori mondiali di greggio. "Non è stato troppo sorprendente che l'Arabia Saudita abbia deciso di rinnovare i suoi ulteriori tagli volontari di 1 milione di barili al giorno da luglio ad agosto. Il mercato se lo aspettava in gran parte, in particolare in un ambiente pieno di sentiment negativo - hanno commentato gli analisti di ING - Tuttavia, ciò che è stato più sorprendente è stato l'annuncio della Russia che ad agosto avrebbe ridotto le esportazioni di 500 Mbbl/giorno e mirerebbe anche a ridurre la produzione dello stesso importo".

Sul fronte della politica monetaria, questa mattina la banca centrale australiana ha mantenuto i tassi di interesse fermi al 4,1%, affermando di aver bisogno di tempo per valutare l'impatto economico dei suoi aumenti dei tassi finora.
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