(Teleborsa) - “La riforma della Giustizia Tributaria rappresenta un passo importante verso una maggiore equità e efficienza nel sistema giudiziario tributario italiano”. Lo ha detto
Matteo De Lise, presidente dell’Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, intervenendo al convegno “
Il Processo Tributario, lo stato dell’arte dopo la riforma”, organizzato a Catania dall’Ugdcec locale.
De Lise ha evidenziato che la
riforma mira a raggiungere un equilibrio nei rapporti tra i contribuenti e l'Amministrazione Finanziaria sia nella fase organizzativa delle
Corti di Giustizia Tributarie che nel processo stesso. Questo rappresenta un importante progresso per garantire una maggiore tutela dei diritti dei contribuenti e un migliore funzionamento del sistema giudiziario tributario.
Danilo Musumeci, presidente dell'Unione Giovani Dottori Commercialisti ed esperti contabili di
Catania, ha sottolineato alcune criticità della riforma, in particolare l'introduzione del giudice monocratico e le modifiche al comma 4 dell'art. 7 del D.Lgs. n. 546/1992, che ha introdotto la "prova testimoniale". Ha inoltre menzionato la modifica dell'art. 7 del D.Lgs. n. 546/1992 con l'introduzione del nuovo comma 5 bis, finalizzato a riequilibrare lo strumento della prova tra l'amministrazione e il contribuente. Un altro tema affrontato è stato quello delle "procedure giudiziarie deflattive", strumenti che nel corso degli anni hanno avuto esiti variabili.
Al
convegno sono intervenuti anche i professionisti Cristiana Ciabatti, Francesco Cataldi, Pier Vincenzo Cicero e Adelaide Rescigno, insieme al giudice Alessandro La Rosa, presidente della Sezione 10 della Corte di Giustizia di Primo Grado di Catania. La moderazione è stata affidata a Fabio Antonio Gusmano.