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IVASS, Signorini: "Rischi comparto presidiati. Necessario ripensamento normativa"

La relazione annuale dell'IVASS

Economia
IVASS, Signorini: "Rischi comparto presidiati. Necessario ripensamento normativa"
(Teleborsa) - A fine 2022, in Italia operavano 88 imprese di assicurazione nazionali e 4 rappresentanze di imprese extra UE rappresentative dell'82% dei premi totali. E' quanto emerge dal rapporto annuale dell'IVASS, secondo cui sono stati autorizzati 235.404 intermediari di assicurazione (agenti, broker, etc.). Autorizzate ad operare imprese europee di assicurazione e riassicurazione con 89 rappresentanze e 889 imprese in libera prestazione di servizi, che raccolgono il 18% dei premi.

Nel 2022 la raccolta dei premi lordi contabilizzati del portafoglio italiano ed estero delle imprese vigilate dall’IVASS15 si attesta a 135,8 miliardi di euro, con un decremento del -6,4% rispetto all’anno precedente. La raccolta premi del lavoro diretto italiano si attesta a 129,9 miliardi di euro; la riduzione del -7,2% è da ascriversi ai rami vita (-11%), mentre crescono i rami danni (+4,6%).

I Premi vita sono risultati pari a 94,3 miliardi, con una raccolta che si riduce dell'11% rispetto all’anno precedente e avviene per il 56,9% tramite sportelli bancari e postali, il 26,1% tramite agenzie e il 15% tramite promotori. Il 64,3% riguarda polizze vita rivalutabili
e il 30,7% polizze unit-linked.

Il ramo danni ha raccolto 35,7 miliardi di euro, con una crescita del 4,6% rispetto all’anno precedente e avviene per il 76,7% tramite agenzie, il 9,7% tramite broker, l’8,6% tramite sportelli bancari e postali e il 4,6% tramite vendita diretta. Il 42,6% riguarda polizze auto, il 20,1% assicurazioni su immobili, il 19,5% sulla salute e il 10,5% per copertura della r.c. generale

Il totale dei premi (vita e danni) rappresentano il 6,8% del PIL in calo rispetto al 7,8% precedente: il 4,9% per i rami vita e l’1,9% per i rami danni. L’Italia è il 7° paese OCSE per rilevanza del settore vita rispetto al PIL, ma solo il 25° per i premi danni.

Per quanto riguarda il ramo RC Auto, il premio medio nel 2022 ammonta a 370 euro (-2,4% sull’anno prima). Risultavano assicurati 32,9 milioni di veicoli, su cui si registrano 1,8 milioni di sinistri, per un costo medio di 4.671 euro. Per i ciclomotori e motocicli, il premio medio ammonta a 243 euro (-2,4%). Assicurati 4,3 milioni di veicoli, su cui si registrano 139 mila sinistri per un costo medio di 6.901 euro.

"Nel primo trimestre di quest’anno il prezzo medio pagato per l’assicurazione r.c. auto è stato di 368 euro, con un aumento del 4% su base annua", aggiunge il Presidente dell'IVASS Federico Signorini, ricordando che "la quota media di sconto in rapporto alla tariffa è considerevole, ma varia a seconda dell’area geografica di residenza dell’assicurato".

Nel 2022 le imprese assicurative registrano un utile di 2,3 miliardi di euro (in calo di 4,4 miliardi rispetto al 2021), pari all’1,7% dei premi lordi contabilizzati (4,6% nel 2021). Il minore utile è da ascrivere alla gestione vita in perdita di 0,4 miliardi a fronte dell’utile di 2,7 miliardi nei danni. Nel periodo 2013-2022 la gestione danni presenta un risultato positivo e piuttosto stabile intorno ai 2,2 miliardi di euro. Il risultato della gestione vita risente delle turbolenze nei mercati finanziari e registra una perdita nell’ultimo anno per la prima volta dopo il 2011.

"Per la prima volta da dieci anni la gestione Vita ha chiuso complessivamente in perdita", ha confermato Signorini, ricordando che "una norma temporanea ha dato facoltà alle società che adottano i principi contabili nazionali di non registrare nel 2022 gli effetti economici delle minusvalenze sui titoli del portafoglio non immobilizzato, accumulandoli in una riserva indisponibile. Questa norma ha consentito di limitare le perdite da valutazione esposte in bilancio. Ne hanno fatto uso 36 compagnie, che rappresentano circa due terzi del mercato in termini di attivi, sterilizzando minusvalenze per complessivi 17,7 miliardi di euro".

"Tensioni sulla liquidità possono rappresentare un fattore critico specialmente in presenza di minusvalenze latenti sul portafoglio investimenti", ha segnalato Signorini, indicando che "le compagnie più esposte alle dinamiche dei tassi e dei riscatti sono state oggetto di un’intensa azione di vigilanza" ed hanno "intrapreso iniziative per gestire gli effetti delle mutate condizioni di mercato", come ad esempio interventi per migliorare la posizione di solvibilità (rafforzamenti patrimoniali, ricorso alla riassicurazione) e per far fronte ad eventuali tensioni di liquidità (aperture di linee di credito, vendita di attivi). Dove necessario abbiamo chiesto espressamente di rinunciare alla distribuzione di dividendi.

"Nel complesso i rischi appaiono adeguatamente presidiati. Poiché l’andamento futuro dei tassi non può che essere incerto, l’attenzione delle compagnie deve rimanere alta", afferma il Presidente dellì'IVASS, segnalando che "un caso a parte è stato quello di Eurovita", che è finta in crisi a causa di "specifiche debolezze" (inadeguata gestione dei rischi, limitata dotazione di capitale, disimpegno degli azionisti) e per la quale "si sta delineando una via d’uscita di mercato che vede coinvolto un gruppo di banche e assicurazioni".

"Il caso patologico di Eurovita, ma anche le vicende, nel complesso fisiologiche, che sta attraversando l’intero comparto in una condizione di mercato in rapido mutamento, devono farci riflettere sull’adeguatezza dell’insieme di norme, europee e nazionali, che influiscono sull’assicurazione sulla vita, in particolare per le polizze di ramo I, caratterizzate da garanzie di rendimento", afferma Signorini, proponendo "un ripensamento" anche della normativa Solvency II.
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