(Teleborsa) - Il ministro per la Protezione civile,
Nello Musumeci, ha dichiarato che "è prevista l'assegnazione ai
nuclei familiari di un
contributo, per l'autonoma sistemazione, di 400 euro per i nuclei monofamiliari, 500 per le famiglie con due persone, 700 per quelle con tre, 800 per quelle con 4, fino a un massimo di 900 euro mensili. Qualora siano presenti portatori di
handicap o disabili è concesso un contributo aggiuntivo di 200 euro mensili per ognuno dei soggetti indicati".
Nella sua
informativa urgente alla
Camera sull'
alluvione in
Emilia Romagna, Musumeci ha anche fatto riferimento al provvedimento sulla sospensione dei mutui per i cittadini delle zone colpite e le spese per i funerali. Gli eventi hanno interessato infatti anche zone limitrofe delle regioni Marche e Toscana.
"Dal punto di vista idrogeologico diverse sono state le
aste fluviali che hanno avuto criticità e che hanno interessato complessivamente 23 fiumi, oltre 30 frane e 500 strade chiuse per
allagamenti o
smottamenti. Sono state evacuate 23mila persone. Il transito dovrebbe riprendere regolarmente nelle prossime ore e restano
chiuse 622 strade, molte delle quali secondarie. La maggior parte delle linee ferroviarie dovrebbe essere riattivata entro inizio giugno", ha spiegato il ministro.
"Il
ministero della Cultura sta valutando i possibili danni ai beni culturali, anche per i danni di beni di tipo archivistico che in parte è stato duramente compromesso", ha poi fatto sapere Musumeci. "Per il ripristino di numerosi ammanchi di
alimentazioni di energia elettrica, gli allagamenti non consentono alle squadre tecniche di intervenire e si confida che nei prossimi giorni tutto possa tornare alla normalità", ha aggiunto il ministro, secondo il quale "per quanto riguarda i servizi essenziali si registrano, a fronte del picco dei disservizi dello scorso 17 maggio, le 54mila utenze rimaste senza energia elettrica, alcune decine migliaia utenti senza il servizio di telefonia mobile, 14.600 unità per la fissa".
"Dobbiamo fare della
messa in sicurezza del territorio nazionale la priorità dell'agenda politica di governo di questo Esecutivo e di tutte le sue articolazioni nel territorio", ha proseguito. "La nostra – ha aggiunto Musumeci – è una nazione più propensa a ricostruire che a prevenire. Eventi come quello in Emilia Romagna non si possono prevedere, ma si possono ridurre gli
effetti disastrosi che produce. Serve un
piano nazionale concepito in funzione di una strategia unitaria finora mancata, stiamo anche predisponendo progetti normativi per semplificare le procedure nella fase post-emergenziale che è quella della ricostruzione".
"Quando parlo di
prevenzione strutturale non mi riferisco solo alla lotta al dissesto idrico e idrogeologico ma anche al rischio
terremoti. Quante sono le infrastrutture strategiche che potrebbero resistere a una determinata sollecitazione sismica? Quanti sono i Comuni in Italia che in caso di sisma potrebbero essere raggiunti dai mezzi di soccorso? Sono domande che dobbiamo tutti porre nella considerazione che oltre la metà del
territorio nazionale ricade in
zona sismica e quasi totalmente il 94%, ricade in zona rischio frane o dissesto idrico o idrogeologico", ha sottolineato Musumeci.