(Teleborsa) - Il
valore medio dell'investimento degli
11,5 milioni di sottoscrittori italiani in fondi è pari a
45.000 euro. Si tratta di un importo che però varia a seconda della tipologia del prodotto scelto: più basso per i sottoscrittori di fondi italiani (27.000 euro), più elevato per i sottoscrittori di fondi esteri. Tra questi, il valore dell'investimento medio in fondi cross border si attesta a 52.000 euro. Sono i dati che emergono dall'
Osservatorio annuale sui sottoscrittori di fondi comuni curato dell'
Ufficio Studi di Assogestioni e presentato oggi al Salone del Risparmio.
Lo studio analizza anche la distribuzione della partecipazione al mercato dei fondi per
modalità di sottoscrizione. In particolare, il versamento unico (PIC) rimane la forma prevalente, in quanto scelto dal 62% dei risparmiatori, mentre la quota dei sottoscrittori che investe prevalentemente tramite piani di accumulo (PAC) è pari al 22% e in forma mista il 16%.
"Tra le evidenze più interessanti dell'Osservatorio - sottolinea
Riccardo Morassut, Senior Research Analyst dell'Ufficio Studi di Assogestioni - emerge la scelta degli investitori under 40, i Millennials e la Generazione Z, che individuano nel PAC il proprio prodotto preferito di investimento: infatti, supera il 50% la quota dei sottoscrittori più giovani che investe attraverso piani di accumulo. Viceversa, oltre il 70% dei Boomers, sceglie di investire in un'unica soluzione (PIC)".
L'
asset allocation evidenzia valori differenziati in base alla tipologia di prodotto. Tra i fondi italiani prevale l'investimento in fondi flessibili (42%) e obbligazionari (26%), a cui seguono gli investimenti in fondi bilanciati (22%) e azionari (10%). Tra i prodotti esteri cresce la componente azionaria, con il valore per i fondi cross border che si attesta al 48%. Resta stabile attorno al 30% il peso dei fondi obbligazionari, mentre diminuisce la quota dei fondi flessibili e bilanciati (11%).
La maggior parte dei fondi italiani è acquistata attraverso il
canale bancario (95%). Il peso dei fondi distribuiti dalle reti di consulenti finanziari aumenta sensibilmente tra i prodotti esteri: per quelli a distribuzione concentrata è pari al 27%, per i fondi cross border sale al 45%.
I dati anagraficiL'
età media nazionale dei sottoscrittori è 61 anni, con la generazione dei Boomers che pesa per il 41% del totale. A seguire, i risparmiatori della Generazione X con il 28%, le generazioni più anziane (ultra 77enni) che rappresentano il 18,5% e infine i risparmiatori più giovani (Millennials e Generazione Z), la cui partecipazione è più contenuta e si attestano al 13%.
A seconda dell'età varia anche
l'ammontare dell'investimento: i sottoscrittori ultra 77enni, infatti, registrano investimenti più alti, che vanno mediamente dai 62.000 euro della Silent Generation agli 82.000 euro della Greatest Generation. Rilevanti anche gli importi dei Boomers, pari a 53.000 euro. Le generazioni più giovani, invece, sono sotto la media nazionale: la Generazione X investe mediamente 37.000, i Millennials si attestano a 18.000 euro, mentre l’investimento della Generazione Z è 12.000 euro.
In questo contesto, non stupisce che circa la metà (47%) del
patrimonio complessivamente investito appartenga alla Generazione dei Boomers, mentre il 25% del patrimonio fa riferimento alle due generazioni più anziane (Silent e Greatest Generation). I risparmiatori della Generazione X detengono oltre un quinto delle masse totali (23%), mentre ai sottoscrittori più giovani è riconducibile il 5% del totale investito.
Sulla scia di un trend in corso da anni, la
differenza uomo-donna nell'universo dei sottoscrittori italiani si sta progressivamente annullando, in favore di un sostanziale equilibrio tra i generi, con le donne che oggi rappresentano il 47% degli investitori contro il 53% degli uomini. Anche l’investimento medio di uomini e donne si sta avvicinando nei valori: infatti, i primi investono circa 47.000 euro, contro i 43.000 delle donne.
I dati regionali
Il tasso di partecipazione medio è del 20%. Dall'Osservatorio emerge che la regione con il
tasso più alto di partecipazione è l'Emilia-Romagna con il 30,8%, seguita da Lombardia (28,4%), Piemonte (27,9%) e Liguria (26%).
Liguria, Lombardia e Piemonte sono anche le Regioni in cui l'
investimento medio è più alto e pari a 51.000 euro, mentre in Emilia-Romagna e Lazio sfiora i 50.000 euro.
Le Regioni del Nord d'Italia sono anche le prime per
investimento complessivo: oltre 145 miliardi di euro in Lombardia, quasi 68 miliardi in Emilia-Romagna e più di 60 in Piemonte.
In generale, dall'Osservatorio risulta che il 65% dei
sottoscrittori risiede nel Nord Italia: il 39% nelle regioni del Nord-Ovest, il 26% nel Nord-Est. Nelle regioni del Centro risiede il 19% dei sottoscrittori, al Sud l’11% e il 5% nelle Isole.
(Foto: Towfiqu barbhuiya on Unsplash)