(Teleborsa) -
Continuano a diminuire le domande di Reddito o Pensione di Cittadinanza, misura di welfare introdotta dal Movimento Cinquestelle che ha i giorni contati, in quanto verrà presto sostituita dal nuovo strumento denominato MIA.
Nei primi tre mesi dell'anno, stando all'Osservatorio INPS, i
richiedenti il Reddito di Cittadinanza e la Pensione di cittadinanza sono stati
quasi 300 mila, il 25% in meno rispetto all'analogo periodo del 2022. I
nuclei che hanno percepito almeno una mensilità sono stati
1,2 milioni, per un totale di 2,6 milioni di persone coinvolte.
Nel mese di marzo 2023 i nuclei beneficiari di Reddito di Cittadinanza erano 902mila (il 90%) mentre i nuclei beneficiari di Pensione di Cittadinanza erano 103 mila (il 10%) per un totale di
1 milione di nuclei, stabili rispetto al mese precedente, e 2,15 milioni di persone coinvolte così ripartite: 1,55 milioni nelle regioni del Sud e nelle Isole, 338 mila nelle regioni del Nord e 267 mila in quelle del Centro.
L'importo medio a nucleo è stato pari a 572,16 euro. A marzo sono stati spesi per il sussidio contro la povertà 575,39 milioni mentre nei primi tre mesi dell'anno sono stati spesi 1,8 miliardi (2,1 del primo trimestre 2022).
I
nuclei cui è stato revocato il beneficio sono stati circa
27mila (in calo rispetto ai 73mila del 2022, 107mila del 2021 e 25mila nel 2020). le motovazioni per cui si perde il beneficio sono molteplici, ma l piu' frequente è l'accertamento della "mancanza del requisito di residenza/cittadinanza".
I
nuclei decaduti dal diritto nei primi tre mesi sono stati
111mila (314mila nel 2022, 343mila nel 2021 e 256 mila nel 2020). La causa più frequente di decadenza riguarda la variazione dell'ISEE in aumento (superamento della soglia prevista), che cade proprio a febbraio quando viene ripresentata la DSU.