(Teleborsa) - La
61esima edizione del
Salone del Mobile, ha confermato le attese della vigilia, in un quadro positivo per l’
export italiano del settore dell’
arredamento, che nel 2022 ha fatto registrare un valore complessivo di oltre 15 miliardi di euro, in crescita di quasi il 13% sull’anno precedente. Una
vetrina mondiale, che ha visto oltre il 15% in più di partecipazione e che conferma, una volta di più, il ruolo di Milano come capitale internazionale del design, capace di attrarre buyer e appassionati da oltre 80 Paesi.
In questi giorni abbiamo assistito a un forte ritorno e una forte presenza dell’
Asia, rappresentata in particolare da Cina, India e Corea, paesi interessati a quello che più rappresenta il
Made in Italy nel mondo, quindi l’alta gamma, il lusso e lo stile. Nel 2022 l’export italiano è cresciuto a doppia cifra anche negli
Stati Uniti, dove si è registrato un + 25%, Francia e Germania, dove la crescita è stata di quasi il 10%. Sono numeri importanti, soprattutto dopo un periodo in cui la pandemia e il conflitto russo-ucraino hanno prodotto una mancanza di disponibilità delle materie prime, l’aumento del costo dei trasporti e dell’energia. Problematiche sulle quali il
Governo, specie in questi mesi, è intervenuto arginando l’aumento dell’inflazione.
Far conoscere l’eccellenza dell’
arredamento italiano, la sua capacità di saper integrare tradizione, innovazione e vocazione alla sostenibilità è fondamentale, specie se consideriamo che nel nostro Paese nel legno-arredo si contano 68 mila aziende e circa 300 mila addetti: parliamo del secondo settore italiano per numero di imprese, con valore alla produzione di 56 miliardi di euro, di cui oltre 20 miliardi derivanti dal commercio estero. La qualità e lo stile inconfondibile del
Made in Italy rappresentano il nostro più grande biglietto da visita nel mondo, e come
ICE continueremo ad essere al fianco delle imprese nel racconto delle loro eccellenze e nel favorire nuove fondamentali occasioni di
business, anche a grazie a iniziative - oltre 50 quelle programmate tra il 2023 e il 2024 solo per il legno arredo- che si terranno in
Italia e nel resto del mondo, con focus sui
principali mercati, tra cui Cina, USA, Europa, EAU. Continueremo a sostenere le iniziative di contrasto alla contraffazione, tracciabiltà del prodotto e di sostegno alle certificazioni che sono, come ha sottolineato anche oggi il Ministro agli Affari Esteri Antonio Tajani, il dazio non economico per i prodotti italiani”.