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Patto di stabilità, Commissione Ue non proporrà taglio debito-PIL dell'1% l'anno

La richiesta tedesca non sarà accolta in vista della revisione del quadro della "governance" economica

Economia
Patto di stabilità, Commissione Ue non proporrà taglio debito-PIL dell'1% l'anno
(Teleborsa) - La controproposta avanzata la settimana scorsa dal ministro delle Finanze della Germania, Christian Lindner non sarà accolta dalla Commissione europea. Bruxelles che presenterà "nelle prossime settimane" la sua proposta legislativa formale di revisione del Patto di stabilità non inserirà nel testo la riduzione annuale di un punto percentuale del rapporto debito/PIL per gli Stati membri che sono oltre la soglia del 60%. Obblighi prefissati sulla riduzione dei debiti pubblici che per l'Italia significherebbero dover effettuare un taglio netto da quasi 20 miliardi di euro l'anno. È quanto ha spiegato oggi la portavoce per gli Affari economici e finanziari della Commissione europea, Veerle Nuyts durante il briefing quotidiano per la stampa dell'Esecutivo comunitario.

Subito accolta con favore dagli olandesi, la richiesta tedesca contraddice in modo evidente due orientamenti finora piuttosto consolidati e tra loro legati nel dibattito in corso sulla revisione del quadro della "governance" economica (come viene chiamato oggi il Patto di stabilità): l'ipotesi di abolire la "regola del debito", secondo cui il rapporto debito-PIL doveva calare annualmente di 1/20 del differenziale tra l'indebitamento corrente e la soglia massima del 60% prevista dal Trattato di Maastricht; sostituire questo obbligo erga omnes con l'introduzione di un percorso "su misura" per ogni Stato membro, riguardo al ritmo dell'aggiustamento dei bilanci, e in particolare alla riduzione del debito pubblico.

"Noi – ha ricordato Nuyts – abbiamo accolto con favore l'avallo del Consiglio europeo di fine marzo sull'accordo, che era stato raggiunto dai ministri delle finanze in sede Ecofin il 14 marzo, sugli orientamenti per la riforma del nostro quadro di governance economica. Le aree di convergenza individuate tra gli Stati membri in sede di Consiglio Ue forniscono alla Commissione una solida base per portare avanti il proprio lavoro sulle proposte legislative, pur continuando a impegnarsi con gli Stati membri su alcune questioni ancora aperte; e data l'urgenza ci proponiamo di avanzare le proposte legislative nelle prossime settimane. Abbiamo anche continuato a dialogare con gli Stati membri dopo l'accordo raggiunto all'Ecofin, e continueremo a farlo, così come con il Parlamento europeo, e continueremo a farlo ovviamente anche dopo la presentazione della nostra proposta. Perché lo scopo ultimo è garantire un ampio consenso su questo importante tema. A questo proposito accogliamo con favore l'obiettivo del Consiglio Ue di concludere il lavoro legislativo entro la fine di quest'anno sulla proposta di riforma del Patto".

L'ipotesi secondo la quale la Commissione Ue starebbe lavorando a un obiettivo annuale di riduzione del debito, come nella proposta tedesca non è stata confermata da Nuyts. "Quello che posso confermare – ha proseguito la portavoce – è che stiamo lavorando alle proposte legislative, che verremo a presentare nelle prossime settimane. E vorrei anche ripetere quello che ho appena detto prima: che il Consiglio europeo ha approvato l'accordo raggiunto dall'Ecofin sui nostri orientamenti, e voi sapete benissimo – ha aggiunto rivolta ai giornalisti – cosa contengono quegli orientamenti".

"Penso che sia importante sottolineare – ha detto Nuyts – che continuiamo a impegnarci con gli Stati membri: lo abbiamo sempre fatto, abbiamo continuato a farlo dopo l'accordo che è stato raggiunto all'Ecofin, e continueremo a farlo anche dopo. L'obiettivo – ha concluso la portavoce – è proprio quello di garantire un ampio consenso su questo importante tema; ma è anche importante sottolineare che, vista l'urgenza, puntiamo a presentare le proposte legislative nelle prossime settimane".


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