(Teleborsa) - Arriva il
via libera della commissione Giustizia della Camera
al ddl sull'equo compenso ai professionisti, che potrebbe ricevere
l'approvazione definitiva dopo Pasqua, quando si presenterà
in Aula il 12 aprile per il voto finale. Il passaggio al Senato a metà marzo, infatti, aveva dovuto correggere un errore tecnico del testo, che rinviata ad un articolo poi abrogato della legge Cartabia.
L'obiettivo de provvedimento è
evitare lo sfruttamento economico e tutelare i professionisti che prestano la loro opera professionale a beneficio delle Pubbliche Amministrazioni e nei rapporti contrattuali con committenti forti, quali banche, compagnie assicurative ed aziende di grandi dimensioni.
E quindi si applica l'equo compenso tutte le volte in cui un professionista abbia a che fare con
PA, banche, assicurazioni e con grandi aziende con oltre 50 lavoratori e più di 10 milioni di fatturato.
In cosa consiste l'equo compenso? Il compenso di un professionista si ritiene
"equo" se è proporzionato alla quantità e qualità del lavoro svolto e al contenuto e alle caratteristiche della prestazione professionale, nonché
conforme ai compensi previsti dagli ordini professionali. Per i professionisti iscritti agli ordini e collegi, dunque, il compenso è equo se
in linea con le indicazioni tabellari dei rispettivi ordini e conforme con i
parametri cui i giudici devono attenersi per determinare i compensi in caso di controversie in base ai due decreti "parametri" dm 140/2012 e dm 17 giugno 2016.
Gli
accordi che non prevedono un compenso in linea con queste indicazioni
sono nulli, ma la nullità delle relative clausole in inficia le altre parti del contratto, che restano valide.
Nel caso in cui il giudice accerti il carattere non equo del compenso, potrà
condannare il cliente al pagamento della differenza tra l’equo compenso e quanto già versato al professionista. Nello stesso tempo, i
professionisti che pattuiscono un compenso non equo sono
soggetti a sanzioni disciplinari dei rispettivi Ordini e Collegi professionali ed all’adozione di specifiche norme deontologiche.
Viene, inoltre, istituito
l’osservatorio nazionale sull’equo compenso al fine di vigilare sull’osservanza delle disposizioni contenute nella legge.
(Foto: Scott Graham su Unsplash)