(Teleborsa) -
Da Cernobbio arrivano indicazioni confortanti sul sentiment degli imprenditori presenti alla 34a edizione del Workshop "Lo Scenario dell’Economia e della Finanza" organizzato da The European House - Ambrosetti.
Per quanto riguarda lo
scenario globale emerge un
moderato ottimismo delle imprese. A proposito degli
impatti della guerra in Ucraina sul business c'è una minore preoccupazione rispetto allo scorso anno:
il 21,7% si dichiara "poco" preoccupato (l'8,9% nel 2022) ed il 10,9% "molto" preoccupato (il 19% nel 2022).
A proposito del
fallimento della Silicon Valley Bank e del salvataggio
di Credit Suisse, la maggioranza ritiene che si tratti di
"casi isolati" (il 47,9%), anche se coloro che pensano siano segnali
precursori di una crisi sistemica delle istituzioni finanziarie raggiunge un apprezzabile
35,4%.
Sul cambio Euro/Dollaro, la platea si divide: se il 30,9% ritiene che l’Euro si rafforzerà sul Dollaro, il 29,9% propende all’opposto per un rafforzamento del Dollaro sull’Euro.
Buone le aspettative delle imprese in relazione al proprio business. Il
68% degli imprenditori ritiene che la propria
impresa stia performando meglio dei concorrenti, ma c'è un'aspettativa di crescita del fatturato più bassa del 2022: i
l 44,3% prevede per la propria azienda una crescita inferiore al 10%, mentre il 29,3% stima una crescita superiore al 10%.Per quanto riguarda l’occupazione, il 46,5% non prevede variazioni, mentre il 31,6% prefigura una crescita di organico inferiore al 10%.
Per quanto concerne infine gli
elementi che hanno impatto sul business aziendale, il 23,3% della platea cita possibil
i effetti sistemici delle crisi bancarie, il 20,3% la
crescita dei tassi d’interesse e solo il 2,3% le dinamiche sul
cambiamento climatico. L'aumento dei tassi di interesse, tuttavia,
non influenzerà gli investimenti nel corso del 2023, secondo il 34,2% della platea. Nel 2023 il 48,2% della platea intende investire in Italia, seguono gli altri Paesi europei (18,1%) e il Nord America (14,5%)