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PNRR, l'avvertimento di Fitto: alcuni progetti irrealizzabili entro il 2026

Economia
PNRR, l'avvertimento di Fitto: alcuni progetti irrealizzabili entro il 2026
(Teleborsa) - Alcuni interventi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza non potranno essere portati a termine entro il 2026 come previsto. È il messaggio lanciato dal ministro degli Affari europei e del PNRR, Raffaele Fitto, durante il suo intervento ieri alla presentazione della Relazione della Corte dei Conti sul PNRR alla Camera. "Alcuni interventi da qui al 30 giugno 2026 non possono essere realizzati, ed è matematico, è scientifico che sia così, dobbiamo dirlo con chiarezza e non aspettare il 2025 per aprire il dibattito su di chi sia la colpa", ha affermato Fitto.

"Bisogna aprire una valutazione attenta per capire come recuperare le risorse di quei progetti che sono all'interno del PNRR, ma che hanno una capacità di spesa che consentono un riallineamento con la Coesione", ha aggiunto.

Dalla relazione semestrale della Corte dei Conti è emerso che il picco di spesa per il Piano "si avrà nel biennio 2024-2025, con valori annuali che supereranno i 45 miliardi". La nuova pianificazione delle spese – ha spiegato nella loro relazione i magistrati contabili – ha contemplato una "traslazione" in avanti di oltre 20 miliardi complessivi delle spese assegnate al triennio 2020-2022. A partire dal 2023 si avrà un "recupero nel trend di spesa" con un'accelerazione sul quadro iniziale, di oltre 5 miliardi. A termine 2023, nonostante questo recupero, il livello della spesa cumulata dovrebbe rimanere inferiore di quasi 15 miliardi.

Per quel che riguarda lo scorso anno sono stati conseguiti i 55 obiettivi del secondo semestre 2022. La Relazione specifica però che 38 iniziative "non possono naturalmente considerarsi ultimate, in quanto le stesse potrebbero necessitare di step realizzativi ulteriori, rispetto agli obiettivi concordati in sede europea". Mentre nel semestre in corso il Piano impone ulteriori 27 obiettivi europei: di questi, fa sapere la Corte dei Conti, solo un target "quantitativo" risulta come già conseguito. Sempre nel primo semestre 2023 sono da centrare anche 54 "scadenze nazionali".

La Corte dei Conti ha inoltre criticato le modalità di reperimento di personale dedicato all'attuazione del Piano da parte della Pubblica Amministrazione. Secondo i giudici contabili, "le modalità di reclutamento del personale dedicato al PNRR con formule non stabili hanno fatto emergere non poche difficoltà, per le Amministrazioni, nel garantire la continuità operativa delle strutture che, al contrario, necessiterebbero di un quadro di risorse certo per tutto l'orizzonte temporale del Piano". Su questa criticità, ha però osservato la Corte, è intervenuto il recente dl 13/2023 che permette di avviare procedure di stabilizzazione delle risorse professionali dedicate.

Lunedì il ministro Fitto aveva incontrato il Commissario Ue per l'Economia, Paolo Gentiloni, e la task force PNRR della Commissione Ue. "È stato concordato di prolungare di un mese la fase di assesment per consentire ai servizi della Commissione di completare le attività tecniche di campionamento e verifica, proseguendo la proficua discussione", aveva fatto sapere Palazzo Chigi in una nota. In particolare "ulteriore approfondimento" è stato richiesto da "tre misure approvate dal precedente governo": concessioni portuali, reti di teleriscaldamento e due progetti all'interno dei Piani Urbani integrati.


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