Facebook Pixel
Milano 17:35
33.168 -0,78%
Nasdaq 18:12
20.876 +0,34%
Dow Jones 18:12
44.608 -0,29%
Londra 17:35
8.259 -0,40%
Francoforte 17:35
19.296 -0,56%

Riforma pensioni in Francia: Macron "scavalca" il Parlamento (e ora rischia)

Depositata mozione di sfiducia

Economia
Riforma pensioni in Francia: Macron "scavalca" il Parlamento (e ora rischia)
(Teleborsa) - Non si fermano le proteste in Francia dopo la decisione del governo di ricorrere all'articolo 49 comma 3 per approvare la contestatissima riforma delle pensioni che di fatto alza l’età pensionistica da 62 a 64 anni. A far salire l'asticella della tensione - già alta - la mossa (secondo molti a sorpresa) del presidente Emmanuel Macron che ha "scavalcato" il Parlamento.


Nella giornata di ieri, l'Assemblea Nazionale avrebbe dovuto votare il via libera decisivo per il provvedimento. Ma il presidente francese, temendo di non avere i numeri, ha deciso di porre la questione di fiducia sulla riforma, approvando il provvedimento senza il voto dei deputati. "Non possiamo giocare con l'avvenire del Paese": così il presidente francese, intervenendo in consiglio dei ministri, avrebbe giustificato la decisione di ricorrere all'articolo 49,3 della costituzione. Questa mattina oltre 200 manifestanti si sono riversati sulla tangenziale bloccando il traffico e costringendo gli automobilisti a procedere a passo d'uomo. Ieri, notte di scontri a Parigi e con bidoni dati a fuoco e la polizia che sparava i lacrimogeni.

Con la scelta del governo di porre la questione di fiducia, la riforma delle pensioni, dunque, è diventata legge. A patto che le mozioni di censura che saranno presentate entro 24 ore e discusse nella giornata di lunedì, non raccolgano la maggioranza dei voti.

Se la mozione di censura fosse maggioritaria, infatti, il governo di Elisabeth Borne sarebbe battuto e Macron dovrebbe nominare un nuovo primo ministro e un nuovo esecutivo. Cadrebbe anche la legge sulla quale è stata posta la fiducia.

"La sfida è garantire un futuro al nostro sistema pensionistico"
, ha più volte ribadito la prima ministra Elisabeth Borne che difende la riforma. "So bene che è uno sforzo importante per i francesi lavorare per altri due anni - ha ammesso - ma lasciar credere che si possa pagare tutto con i debiti, questo non è serio".




Condividi
```