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Buzzi respinge accuse autorità ucraine: nessun coinvolgimento in controllata russa

Finanza
Buzzi respinge accuse autorità ucraine: nessun coinvolgimento in controllata russa
(Teleborsa) - Buzzi Unicem, società attiva nella produzione di cemento che fa parte del FTSE MIB, ha ribadito che non c'è "nessun coinvolgimento del nostro management nel processo decisionale riferito a iniziative di carattere locale e azioni commerciali" in Russia, dopo che a maggio 2022 aveva già comunicato la decisione di cessare qualsiasi coinvolgimento operativo nell'attività svolta dalla controllata SLK Cement in Russia e sospendere tutte le iniziative strategiche e gli investimenti nel paese. Lo si legge in una nota che intende rispondere a una "campagna denigratoria" che "mira a incrinare la reputazione della società".

Negli scorsi giorni la National Agency for the Prevention of Corruption (NAPC) ucraina ha deciso di mettere in una blacklist il gruppo italiano per la sua attività in Russia. In particolare, Buzzi è stata inserita nella lista delle società classificate come "sponsor internazionali della guerra", con la NAPC che ha sottolineato come il pagamento delle tasse nel paese contribuisca a sostenere lo sforzo bellico del paese guidato da Vladimir Putin.

Buzzi ha oggi spiegato che SLK Cement è un'entità domiciliata in Russia che opera esclusivamente all'interno del paese e quindi soggetta alla legislazione nazionale. "Il pagamento delle imposte e la mobilitazione dei dipendenti nell'esercito non sono decisioni discrezionali, ma piuttosto obblighi legali all'interno della giurisdizione russa - viene sottolineato - Queste implicazioni sono indipendenti dalla proprietà e non sono in alcun modo influenzate dall'appartenenza a un gruppo internazionale".

La società di Casale Monferrato ha anche ricordato che è presente in Ucraina dal 2001 ed è uno dei principali produttori di cemento e calcestruzzo preconfezionato del paese. "Nonostante le significative perdite finanziarie subite a seguito dell'invasione russa, Buzzi Unicem non ha interrotto le operazioni in Ucraina, sta continuando a fornire prodotti ai clienti ucraini, pagare le imposte in Ucraina e fornire lavoro e aiuto umanitario ai suoi quasi 1000 dipendenti e famiglie nel Paese", si legge nella nota.

Ieri il titolo è passato da 22,05 euro a 21,05 euro a seguito della notizia dell'inserimento nella blacklist. Oggi è in parziale recupero, mostrando una delle migliori performance del FTSE MIB, in controtendenza rispetto al mercato.
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