(Teleborsa) -
Ventisette sportelli distribuiti in 17 regioni e assistenza online,
oltre a 300 operatori sensibilizzati e adeguatamente formati sui temi dell’educazione finanziaria, dell’approccio psicologico al sovraindebitamento e sulle procedure di composizione della crisi
e 50 consulenti del debito in grado di valutare la situazione e di individuare la strada più efficace per far ripartire cittadini e micro imprese.
Questi i numeri di
RIPARTO, una rete di realtà del terzo settore, promossa dal
Movimento Consumatori e
Acli e cofinanziata dal
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che operano attraverso l'erogazione di servizi sociali finalizzati alla consulenza sul debito, perlopiù per porre rimedio alle situazioni di sovfraondebitamento di singoli e micro imprese.
I
primi risultati del progetto "RIPARTO – Percorsi di inclusione finanziaria e di accompagnamento per la gestione e soluzione delle situazioni di sovraindebitamento per la ripartenza" sono stato presentati questa mattina presso la
Sala del Parlamentino del CNEL, alla presenza di
Tiziano Treu, presidente del Cnel,
Antonio Russo, vicepresidente Acli Aps e
Alessandro Mostaccio, segretario generale MC.
"L'indebitamento non deriva soltanto dal fatto che che un'azienda ad esempio ha chiuso ed ha contratto un debito con qualcun altro, deriva purtroppo anche da bollette della luce e del gas aumentate a seguito della crisi, spese ordinarie che prima venivano tranquillamente affrontare dalle persone", ha spiegato
Antonio Russo, vicepresidente Acli Aps, aggiungendo "abbiamo pensato d organizzare questo progetto denominato Riparto che parla di qualcuno che si fa carico di questi soggetti. La gente ha difficoltà qualche volta a comunicare questo bisogno e quindi abbiamo immaginato di costruire una rete che si fonda sul debit advice, cioè su una consulenza che si fa carico di chi non ce la fa e lo accompagna ad uscire fuori dalla situazione di difficoltà".
"I progetti futuri - ha proseguito - sino quelli di continuare e cioè di chiedere alla politica di costituire e formalizzare questo servizio di debit advice, in modo che possa svilupparsi su tutto il territorio nazionale e non solo in quelle province dove è stato possibile grazie a questo progetto".
In 22 mesi di attività
si sono rivolti a questa rete oltre 2mila consumatori e piccole e medie imprese. Gli sportelli hanno
assistito 2.467 sovraindebitati di cui 2,210 persone e 257 imprese.
"Questa è la fotografia di un paese che storicamente è meno indebitato di altri, si parla di italiani formiche, ma dopo una serie di crisi che si sono susseguite una dopo l'altra, quello che è venuto fuori è che in realtà molte famiglie non hanno dato il giro perchè c'era una rete, una famiglia più estesa che è intervenuta, che siano i nonni, che siano i genitori, quindi l'Italia dimostra in realtà di avere delle cellule di base, le famiglie, che hanno supplito alla mancanza di interventi pubblici", ha sottolineato
Alessandro Mostaccio, Segretario generale Movimento Consumatori Aps.
"Adesso questa fase si è un po' esaurita, perchè i risparmi delle famiglie sono già stati impiegati per evitare situazioni di indebitamento, quindi occorre ora strutturare un servizio pubblico in grado di accompagnare le famiglie e soprattutto le piccole imprese", ha concluso Mostaccio.
Un’indagine ha poi delineato
l'identikit delle persone sovraindebitate che si sono rivolte agli sportelli: su un campione di 574 utenti, il 58% erano
uomini e di questi il 45% nella
fascia d’età 36-55 anni ed il 35% nella fascia 56-70 anni. I casi più numerosi ci sono stati nelle aree urbane del Centro-Sud come
Roma, Napoli e Reggio Calabria. I
soggetti più a rischio sovraindebitamento sono quindi i
lavoratori dipendenti a tempo indeterminato che possono accedere al credito, ma a causa del ridotto potere d’acquisto e della pluralità dei debiti assunti, si possono ritrovare in gravi situazioni di povertà e di esclusione sociale.
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