(Teleborsa) -
Commercio al dettaglio ancora sotto pressione nel 2022 (-0,8% i volumi venduti), sebbene
l'inflazione abbia sostenuto il valore delle merci scambiate
(+4,6%). Anche a dicembre si registra un andamento similare, con un aumento in valore (+3,4%) ed una diminuzione
in volume (-4,4%). Le vendite sono trainate dalla grande distribuzione (+6,5%) a scapito dei negozi che operano su piccole superfici (+0,8%).
Coldiretti mette in luce che il dato che riguarda i soli
beni alimentari è peggiore dell'andamento generale, con acquisti inferiori del 4,2% ed una spesa del 4,7% più alta a causa dell'inflazione. "La situazione di difficoltà è resa evidente dal fatto che
volano gli acquisti di cibo low cost con i discount alimentari che fanno segnare un balzo del +9,9% nelle vendite in valore, il più elevato nel dettaglio" sottolinea Coldiretti, spigando che "
per difendersi dagli aumenti 8 italiani su 10 (81%) hanno preso l’abitudine di fare una
lista ponderata degli acquisti da effettuare per mettere sotto controllo le spese d’impulso, secondo l’analisi Coldiretti/Censis che evidenzia come siano cambiati anche i luoghi della spesa con il 72% degli italiani che si reca e fa acquisti nei discount, mentre l’83% punta su prodotti in offerta, in promozione".
Assoutenti parla di un
effetto tsunami sulle famiglie italiane, che "sono state costrette a
tagliare le spese primarie come gli alimentari". Una famiglia "tipo" - si stima - ha ridotto la spesa alimentare di circa 237 euro nel 2022 (-323 euro un nucleo con due figli). “
Dati quelli sulle vendite destinati purtroppo a peggiorare: il fenomeno del caro-benzina che sta interessando il nostro paese, il forte rialzo dei listini dei carburanti come effetto delle maggiori accise e le ripercussioni dell’embargo ai prodotti raffinati della Russia, avranno effetti diretti sui prezzi al dettaglio, portando i listini a salire ulteriormente e i consumi delle famiglie a scendere", anticipa il Presidente di Assoutenti Furio Truzzi.
L'
UNC nota che "
nemmeno le vendite natalizie hanno risollevato i consumi, che, nonostante l'inflazione, scendono sul mese precedente anche in valore". "Gli italiani nel 2022 sono stati costretti a mangiare di meno rispetto all'anno precedente", afferma il Presdente Massimiliano Dona.
E
Codacons mette nel mirino "lo
spostamento dei consumi degli italiani, che a causa di inflazione e caro-bollette cambiano le proprie abitudini" , privilegiando i discount e l'economicità degli acquisti.
Confcommercio parla di un
dato peggiore delle attese che " indica un chiaro sintomo delle difficoltà che cominciano ad avere le famiglie nel mantenere i livelli di benessere economico". Ed anche a proposito dei servizi turistici, anticipa che "è lecito prevedere un rallentamento nell’orizzonte del primo semestre dell’anno in corso".
L'Ufficio Studi e Relazioni con la Filiera di
Federdistribuzione, sottolinea che "gli
italiani continuano a essere
preoccupati per la tenuta dei propri bilanci familiari" e "la
Distribuzione Moderna ha rilevato, nel corso dell’ultimo anno, che le
abitudini di acquisto delle famiglie si stanno orientando sempre di
più verso un’ottica di risparmio e convenienza, soprattutto sui beni più essenziali del comparto alimentare. Un trend che, qualora si affermasse e la corsa dei prezzi non dovesse essere adeguatamente contrastata, a tutela del potere di acquisto degli italiani, potrebbe influenzare significativamente i consumi, con il rischio di una frenata della domanda interna".
Per
Confesercenti "inflazione e caro bollette hanno inciso sulla stabilità degli acquisti delle famiglie a Natale, vanificando la ripresa dei consumi auspicata e pesando sul commercio al dettaglio, il cui
quadro resta critico in particolare per i piccoli negozi che hanno registrato un crollo del 7% circa in volume". "
Il 2023 - si avverte - rischia di diventare nel triennio post pandemia
, l’anno con il peggiore risultato della spesa domestica".
(Foto: Alexas_Fotos da Pixabay )