(Teleborsa) -
Mentre in Cina si continuano a contare le vittime del Covid-19, nel pieno di una
nuova ondata pandemica, in Italia si profila la possibilità di
rimuovere l'obbligatorietà dei tamponi ai passeggeri in arrivo dalla Cina. L'ordinanza sull'obbligatorietà dei controlli tramite tampone negli aeroporti italiani scadrà il prossimo 31 gennaio e si sta pensando di non prolungarla, anche se questa ipotesi non viene condivisa dalla comunità scientifica.
"I numeri sono molto rassicuranti. Siamo sereni, per ora. I tamponi obbligatori sui cittadini in arrivo con volo diretto dalla Cina non hanno rivelato la presenza di varianti del virus diverse da Omicron", ha affermato il ministro della Salute
Orazio Schillaci, in un'intervista al Corriere della Sera.
"Io sarei per una linea più prudente e sarei molto cauto dal punto di vista epidemiologico in funzione di quanto accade tra la popolazione cinese", afferma il virologo
Massimo Andreoni, professore di Malattie infettive all’Università Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit).
"I tamponi ai passeggeri in arrivo in Italia dalla Cina non vanno interrotti il 31 gennaio, ma prolungati almeno fino al 10 febbraio", sottolinea
Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di Statistica medica ed epidemiologia della Facoltà di Medicina e chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma, spiegando "i cinesi si stanno muovendo dopo una lunga chiusura e le partenze e i rientri per il Capodanno lunare sono scaglionati nel tempo".
Frattanto,
in Cina , nella settimana dal 13 al 19 gennaio, si sono contate
circa 13.000 vittime causa Covid-19, di cui 681 pazienti per problemi respiratori provocati direttamente dal virus e 11.977 per altre malattie combinate al coronavirus.