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Bankitalia, Visco: "Italia in grado di gestire stretta BCE: non condivido allarmi su tassi"

Per il governatore della Banca d'Italia "non serve una recessione per raffreddare l'inflazione in Europa"

Economia
Bankitalia, Visco: "Italia in grado di gestire stretta BCE: non condivido allarmi su tassi"
(Teleborsa) - "Gli allarmi che a volte vengono sollevati sugli effetti che ulteriori aumenti dei tassi ufficiali potrebbero avere sulla nostra economia non sono condivisibili: il nostro Paese è in grado, proseguendo sulla strada già intrapresa delle politiche prudenti e delle riforme, di gestire le conseguenze di una graduale ma necessaria restrizione monetaria". Lo ha affermato il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco durante una tavola rotonda dell'Ambrosetti Club a Roma.

La manovra di rialzo dei tassi della Bce deve proseguire, ma "con la necessaria gradualità" e – ha aggiunto Visco – "non condivido, allo stesso tempo, talune dichiarazioni nelle quali si sostiene che nell'area dell'euro solo una recessione, più o meno profonda, consentirà di riportare l'inflazione in linea con il nostro obiettivo di prezzi stabili. Ritengo invece del tutto possibile che, come sta avvenendo in altri paesi e come è peraltro in linea con le nostre previsioni, la crescita dei prezzi, che già mostra segnali di discesa, possa tornare al 2 per cento senza che le nostre misure arrechino all'attività produttiva e all'occupazione danni particolarmente gravi che finirebbero per rendere più difficile il conseguimento del nostro mandato nel medio periodo". Secondo Visco "l'azione della politica monetaria non può che proseguire nella direzione intrapresa. Serve tuttavia che la normalizzazione proceda con la necessaria gradualità, tenendo conto che le aspettative d'inflazione a medio-lungo termine sono ancorate e non si intravedono segnali di spirali tra prezzi e salari, sebbene l'attesa accelerazione di questi ultimi debba essere attentamente monitorata. Quindi, sì, ulteriori aumenti dei tassi sono nelle cose, ma continueranno a essere necessarie valutazioni attente e consapevoli dell'intensità e dei tempi della loro trasmissione a tutte le economie dell'area dell'euro, tenendo conto – ha spiegato il Governatore – dell'evoluzione, in entrambe le direzioni, dei fattori alla base della dinamica inflazionistica: dai costi delle materie prime a quelli del lavoro, dall'evoluzione della domanda interna e internazionale a quella dei margini di profitto, dagli andamenti delle attività finanziarie a quelli dei debiti pubblici e privati".

PIL sopra livelli pre-Covid ma stime incerte – L'Italia ha chiuso il 2022 con una crescita del PIL vicino al 4%, "recuperando pienamente i livelli pre Covid" ma, – afferma il governatore della Banca d'Italia – rispetto al picco raggiunto all'inizio del 2008, il prodotto resta ancora inferiore di oltre tre punti percentuali e a fine anno l'economia si è indebolita. Secondo Visco le stime sono incerte a causa della volatilità del prezzo del gas. "Sembra – ha sottolineato – di essere sulle montagne russe, e in queste condizioni non solo è difficile fare previsioni macroeconomiche ma anche, per famiglie e imprese, programmi di spesa e di investimento". "Nel 2023 – questo lo scenario tracciato da Visco – il PIL rallenterebbe nettamente, allo 0,6 per cento; la crescita tornerebbe poi a rafforzarsi nel prossimo biennio, grazie all'accelerazione delle esportazioni e della domanda interna, che beneficerebbe della diminuzione delle pressioni inflazionistiche e dell'incertezza. L'inflazione, salita oltre l'8,5 per cento nella media del 2022, scenderebbe di due punti quest'anno e più decisamente in seguito, portandosi al 2 per cento nel 2025".

Prudenza su debito ha contenuto lo spread – "Le recenti misure del governo su debito e conti pubblici improntate alla prudenza, – afferma Visco – hanno contribuito al contenimento del differenziale di rendimento rispetto ai titoli di Stato decennali della Germania che oggi si situa attorno ai 180 punti base. Mantenere conti pubblici in ordine e, quindi, disavanzi ridotti e decrescenti nel tempo è cruciale per evitare tensioni finanziarie". Per il governatore i rialzi dei tassi per le finanze pubbliche sono "gestibili grazie all'elevata vita media del debito pubblico e alla crescita del PIL".







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