(Teleborsa) -
Nessun passo indietro e avanti tutta con i controlli. E' questa la linea adottata dal
governo Meloni in seguito alle polemiche sulla mancata proroga del taglio dslele accise, allo sciopero indetto dai gestori ed agli allarmi relativi all'escalation del
prezzo dei carburanti.
Dopo i chiarimenti della Presidente Meloni, oggi il
Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti conferma la linea dell'esecutivo che è quella di
non confermatìre i tagli delle accise alle attuali soglie di prezzo, che sono molto diverse da quelle che hanno fatto scattare il taglio sotto il governo Draghi.
Tutto quersto è emerso durante il
question time del Ministro Giorgetti al Senato, dove ha ribadito che il taglio delle accise deciso dal governo Draghi è scattato "quando il
prezzo aveva superato i 2 euro al litro, toccando i 2,184 euro per la benzina,
condizioni queste di prezzo molto diverse da quelle attuali".
L'obiettivo del governo ora è
intervenire con il monitoraggio della rete di distribuzione per "migliorare la trasparenza dei prezzi ed evitare speculazioni", ha spiegato il ministro.
Il governo
non prevede quindi un
nuovo intervento sulle accise nel decreto sulla trasparenza dei prezzi, ma
"di fronte ad un aumento significativo" del prezzo dei carburanti, superiore del 2% al valore indicato nel DEF, in concomitanza con un aumento del gettito IVA, il governo
potrebbe anche decidere di abbassarle nuovamente.
Il
CdM tenutosi questo pomeriggio ha infatti approvato alcune
modifiche al decreto-legge sulla trasparenza dei prezzi dei carburanti., stabilendo che "in presenza di un aumento eventuale del prezzo del greggio e quindi del relativo incremento dell’IVA in un quadrimestre di riferimento, il
maggiore introito incassato in termini di imposta dallo Stato possa essere
utilizzato per finanziare riduzioni del prezzo finale alla pompa".
E' stato inoltre
prorogato al 31 dicembre 2023 il termine entro il quale il valore dei
buoni benzina ceduti dai datori di lavoro privati ai lavoratori dipendenti, nel limite di euro 200 per lavoratore, non concorrerà alla formazione del reddito da lavoro dipendente.
Resta in piedi, nel frattempo, lo
sciopero indetto per le giornate del 25 e del 26 gennaio dalle organizzaizoni sindacali dei gestori di impianti di distribuzione dei carburanti, che ha trovato anche il sostegno dsi Assopetroli-Assoenergia: "il disagio che esprimete pubblicamente è condiviso dall’intera nostra categoria. I fatti degli ultimi giorni, le molte improvvide esternazioni di autorevoli esponenti politici e di Governo, a seguito della mancata proroga dello sconto accise, hanno destato in tutti noi viva preoccupazione".