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Arbitro controversie finanziarie, Consob: risarcimenti per 18 milioni nel 2022

Il report dell'Arbitro per le controversie finanziarie (Acf)

Finanza
Arbitro controversie finanziarie, Consob: risarcimenti per 18 milioni nel 2022
(Teleborsa) - I risarcimenti liquidati ai risparmiatori italiani nell'ambito di controversie finanziarie sono stati pari a 18 milioni di euro nel 2022, con una media pro-capite che sfiora i 28 mila euro. Lo ha comunicato l'Arbitro per le controversie finanziarie (Acf), l'organo istituito presso la Consob per la risoluzione stragiudiziale delle controversie tra gli intermediari e i loro clienti. Sale così a 142,5 milioni di euro il valore complessivo dei risarcimenti riconosciuti dall'Arbitro Consob nei suoi primi sei anni di attività, con un tasso di accoglimento dei ricorsi che è stato pari al 57,5% nell'anno appena conclusosi.

Continua a essere decisamente elevato (oltre il 96%, tanto nel 2022 che nell'intero periodo 2017/2022) il tasso di volontaria esecuzione delle decisioni da parte degli intermediari soccombenti, tra cui spiccano alcuni risarcimenti (20) di valore unitario oscillante tra i 150.000 e i 500.000 euro (quest'ultimo è il limite massimo di competenza per valore dell’Arbitro).

"Si tratta di un indicatore particolarmente significativo dell'efficacia dello strumento Acf e che, nello stesso tempo, rappresenta anche cartina di tornasole della qualità argomentativa e motivazionale delle decisioni che vengono assunte - si legge in una nota - Aspetto, quest'ultimo, al quale il Collegio presta massima attenzione e cura sin dall'avvio della sua operatività, proprio in considerazione della natura non vincolante delle decisioni che assume".

In flessione il numero dei ricorsi in entrata: 1.115 nel 2022, a fronte dei 1.582 del 2021, per complessivi 9.810 ricorsi presentati all'Acf dall’avvio della sua operatività, nel gennaio 2017, ad oggi.

La Consob individua una serie di fattori che hanno favorito questo trend: il tendenziale progressivo allineamento delle prassi operative degli intermediari agli orientamenti applicativi della normativa di settore via via elaborati dal Collegio Acf, il che ha consentito di sterilizzare a monte molti dei motivi di conflitto insorti; la novità regolamentare introdotta dalla Consob a fine 2021, che ha circoscritto l'ambito di operatività dell'Arbitro alle controversie relative ad investimenti effettuati non oltre il decennio precedente la presentazione del ricorso; il ridotto flusso di ricorsi relativi al collocamento fino al 2015, presso clientela retail, ad opera di alcune banche di territorio, di propri titoli azionari poi rivelatisi illiquidi; la messa a regime della normativa MiFid II; il clima di generale incertezza generato dalle crisi globali degli ultimi anni, che ha indotto molti risparmiatori a optare per scelte finanziarie conservative e poco rischiose.

Tra i trend già emersi negli anni precedenti: la prevalenza quantitativa del contenzioso avviato da risparmiatori residenti in regioni del Nord e del Sud del Paese (rispettivamente pari al 41,4% e al 40,9%), rispetto al Centro Italia (16,9%), con una presenza del tutto marginale (meno dell'1%) di ricorrenti residenti all'estero; la netta predominanza di ricorrenti di genere maschile (68,4%), a fronte del 30,1% rappresentato da donne, e la scarsa incidenza (1,5%) dei ricorsi presentati da persone giuridiche; l'età decisamente avanzata dei ricorrenti, con oltre il 70% di over 55 e la scarsa presenza (meno del 10%) di under 40; la netta preferenza dei ricorrenti per l'assistenza da parte di un legale (oltre il 65% dei casi), dato sintomatico della permanente difficoltà per molti investitori al dettaglio di farsi difensori di sè stessi.

Sul fronte degli intermediari, sono stati 74 quelli coinvolti nei procedimenti avviati nel corso del 2022 e in tutto 220 quelli chiamati sinora a rispondere del proprio operato dinanzi all'Arbitro, a fronte dei 1.292 intermediari attualmente aderenti al sistema Acf (erano 1.204 a fine 2021).

Tra gli obiettivi programmatici dell'Acf nel 2023 ci sono: la realizzazione, entro il primo semestre dell'anno, di iniziative di confronto con le associazioni dei risparmiatori e degli intermediari, per ricevere feedback sui servizi finora erogati e suggerimenti migliorativi; la messa a punto di iniziative di educazione finanziaria mirate sulle esigenze concrete degli investitori retail; l'ulteriore consolidamento dei rapporti di collaborazione con Organismi omologhi (Abf e, appena possibile, Arbitro assicurativo).
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