(Teleborsa) - I
permessi rilasciati dai depositari internazionali Clearstream ed Euroclear per sbloccare gli asset
non garantiscono agli investitori russi che saranno in grado di gestire nuovamente questi asset e ricevere pagamenti su di essi. Lo riporta la TASS citando una comunicazione della Banca di Russia. Il depositario centrale internazionale ha il compito di gestire le fasi di liquidazione e regolamento delle operazioni in titoli, o in valute, di tipo cross-border, mediante il collegamento con i depositari centrali dei diversi paesi.
Il
Ministero delle finanze del Lussemburgo ha rilasciato l'autorizzazione il 20 dicembre 2022 e il
Ministero delle finanze del Belgio ha fatto lo stesso il 22 dicembre 2022. Entrambi i regolatori hanno fissato una scadenza molto ravvicinata per completare le procedure di rilascio, ovvero entro il 7 gennaio 2023.
Si tratta delle autorizzazioni per il rilascio di alcuni fondi congelati o risorse economiche detenute presso Clearstream ed Euroclear dal National Settlement Depository (NSD) russo. Ciò dovrebbe
consentire agli investitori russi non sanzionati di trasferire le attività dall'NSD, l'agente di pagamento nazionale della Russia che è stato sanzionato dall'Unione Europea a giugno, ad altre entità.
"Le autorizzazioni rilasciate non garantiscono ancora che gli investitori russi possano nuovamente gestire gli asset bloccati e riceverne i pagamenti.
Scadenze ravvicinate, diciture vaghe nelle autorizzazioni e la complessità della procedura di sblocco non danno fiducia che i regolatori occidentali siano pronti per garantire il diritto degli investitori russi a gestire le loro proprietà", ha evidenziato la Bank of Russia.