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Rivoluzione digitale, Orefice (Autostrade per l’Italia): "Lavorare su professionalizzazione e preparazione giovani"

Economia, Trasporti
Rivoluzione digitale, Orefice (Autostrade per l’Italia): "Lavorare su professionalizzazione e preparazione giovani"
(Teleborsa) - “Autostrade per l’Italia sta affrontando in questi anni una sfida ambiziosa, che consiste nell’abbinare la rivoluzione digitale e tecnologica con lo sviluppo di competenze che guardino al futuro della nostra rete. La nostra società è al lavoro sia sull’asset materiale, sia su quello immateriale, che si sostanzia nei dati e analytics che veicoli e infrastruttura sono ormai sempre più in grado di scambiarsi, potendo così fornire all’utente informazioni sempre più dettagliate nel corso del suo viaggio". Lo ha dichiarato Gian Luca Orefice, responsabile Capitale Umano, Organizzazione e HSE di Autostrade per l’Italia, nel corso dell’intervista rilasciata a Class CNBC.



"A fronte di tale scenario, per noi resta fondamentale l’equilibrio tra innovazione, prosegue Orefice "e ciò che caratterizza la nostra impresa, ovvero capacità tecnologiche e ingegneristiche nella manutenzione, nell’esercizio e nella realizzazione di infrastrutture. Per questo è fondamentale concentrarsi sui concetti di professionalizzazione e di mestiere, dove vanno a fondersi tradizione e innovazione. Affrontiamo questa complessità con tutti gli strumenti di cui siamo dotati: scuole di mestieri, academy, partnership con il mondo universitario. Per formare le competenze che potranno servire nell’immediato, con uno sguardo attivo verso il futuro.

Non possiamo rinunciare, in questo contesto, alla creazione di alleanze con altre grandi imprese del mondo produttivo italiano. Per questo abbiamo lanciato ‘Distretto Italia’, un programma - a cui hanno aderito aziende come, tra le altre, Enel, Eni, Poste, Fincantieri, Bnl, Ferrovie dello Stato – che mira a orientare i giovani verso il futuro del mondo del lavoro attraverso le esperienze e le best practices sviluppate sul campo. Perché fino a oggi, di certo, la scuola ha fatto la sua parte, ma c’è un tema non soltanto di potenziamento digitale, di messa a punto di strumentazione adeguate a coinvolgere i giovani, ma soprattutto andare incontro anche ad aspetti vocazionali dei ragazzi che si affacciano al mercato del lavoro. Per questo, ci mettiamo a disposizione del Sistema Paese per ridurre il mismatch, anche temporale, nella predisposizione e preparazione ad agire, da parte del mondo del lavoro”.


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