(Teleborsa) - Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea (BCE) ha
deciso di innalzare di 50 punti base i tre tassi di interesse di riferimento, centrando le attese degli analisti, e ha affermato di prevedere ulteriori incrementi, sulla scorta della consistente revisione al rialzo delle prospettive di inflazione. In particolare, il Consiglio direttivo ritiene che i tassi di interesse "debbano
ancora aumentare in misura significativa a un ritmo costante per raggiungere livelli sufficientemente restrittivi" da assicurare un ritorno tempestivo dell’inflazione all'obiettivo del 2% nel medio termine.
I
tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale saranno innalzati rispettivamente al 2,50%, al 2,75% e al 2,00%, con effetto dal 21 dicembre 2022.
Inflazione e PILGli esperti dell'Eurosistema hanno
rivisto significativamente al rialzo le proiezioni sull'inflazione, che si porterebbe in media sull'
8,4% nel 2022 per poi scendere al
6,3% nel 2023. L'inflazione dovrebbe registrare una marcata riduzione in corso d'anno, per poi collocarsi in media al 3,4% nel 2024 e al 2,3% nel 2025. Al netto della componente energetica e alimentare l'inflazione sarebbe pari in media al 3,9% nel 2022 e aumenterebbe al 4,2% nel 2023, per poi diminuire al 2,8% nel 2024 e al 2,4% nel 2025.
Le attuali proiezioni degli esperti dell'Eurosistema indicano una
crescita economica del 3,4% nel 2022, dello 0,5% nel 2023, dell'1,9% nel 2024 e dell'1,8% nel 2025.
Quantitative tighteningOggi il Consiglio direttivo ha inoltre discusso i criteri per la normalizzazione delle consistenze in titoli detenute dall'Eurosistema a fini di politica monetaria. A partire dagli
inizi di marzo 2023, il
portafoglio del Programma di acquisto di attività (PAA) sarà ridotto a un ritmo misurato e prevedibile, in quanto l'Eurosistema reinvestirà solo in parte il capitale rimborsato sui titoli in scadenza. Il ritmo di tale riduzione sarà pari in media a 15 miliardi di euro al mese sino alla fine del secondo trimestre del 2023 e verrà poi determinato nel corso del tempo.
"Alla riunione di
febbraio il Consiglio direttivo comunicherà i
dettagli dei parametri per la riduzione delle consistenze del PAA", viene sottolineato.
Per quanto riguarda il
PEPP (pandemic emergency purchase programme), il Consiglio direttivo intende
reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del programma almeno
sino alla fine del 2024. In ogni caso, la futura riduzione del portafoglio del PEPP sarà gestita in modo da evitare interferenze con l’adeguato orientamento di politica monetaria.