(Teleborsa) - La
Corte costituzionale ha ritenuto "non irragionevoli, né sproporzionate, le scelte del legislatore adottate in periodo pandemico sull'obbligo vaccinale del personale sanitario". È quanto rende noto l'Ufficio comunicazione e stampa della Corte costituzionale, in attesa del deposito delle sentenze in merito alle questioni sollevate da alcuni uffici giudiziari a proposito della disposizione introdotta dal
governo Draghi nel 2021 in particolare per i sanitari.
Ugualmente non fondate sono state ritenute dalla Corte le questioni proposte con riferimento alla previsione che esclude, in caso di inadempimento dell'obbligo vaccinale e per il tempo della sospensione, – sia per il personale sanitario, sia per il personale scolastico –
la corresponsione di un assegno a carico del datore di lavoro per chi sia stato sospeso.
La Corte ha ritenuto, infine, inammissibile, per ragioni processuali, la questione relativa alla impossibilità, per gli esercenti le professioni sanitarie che non abbiano adempiuto all'obbligo vaccinale, di svolgere l'attività lavorativa, quando non implichi contatti interpersonali (ovvero da remoto).