(Teleborsa) - Il ministro delle Imprese e del made in Italy,
Adolfo Urso, ha convocato i
sindacati di categoria per giovedì 17 novembre, alle 12, per discutere della vertenza dell'ex Ilva di Taranto. Alla riunione sono stati convocati Fim, Fiom, Uilm, Ugl metalmeccanici e Usb. Nella stessa giornata Urso incontrerà anche il governatore della Puglia,
Michele Emiliano. Il ministro ha quindi risposto alla richiesta dei
sindacati che chiedevano un incontro al governo facendo sapere, attraverso una nota diffusa dal ministero, di aspettarsi comunque nella riunione del consiglio d'amministrazione di domani di Acciaierie d'Italia "concrete risposte per l'indotto e per i lavoratori a fronte di una decisione che ha suscitato giustamente sconcerto, tanto più per le modalità con cui è stata annunciata, assolutamente inaccettabili".
La decisione a cui ha fatto riferimento il ministro è quella di
Acciaierie d'Italia di sospendere l'operatività di
145 imprese. "Desta molta preoccupazione e, nel totale rispetto dell'autonomia d'impresa, Confindustria, Confindustria Puglia e Confindustria Taranto auspicano che venga individuata al più presto una soluzione nell'interesse dei lavoratori e della vasta filiera di imprese fornitrici, scongiurando gravi ripercussioni sul tessuto sociale di Taranto e della Puglia", avevano dichiarato in una nota le associazioni datoriali.
Il ministero ha fatto sapere che nulla era stato preannunciato dall'azienda negli incontri che lo stesso ministro aveva avuto nei giorni scorsi con Ceo e presidente di Acciaierie d'Italia, così come con l'azionista pubblico, proprio al fine di affrontare le problematiche dell'azienda anche in riferimento alle
risorse pubbliche già destinate e ai nuovi
provvedimenti appena deliberati, come quelli inerenti le imprese gasifere, nel quadro di un programma che dia assoluta certezza sulla
riconversione produttiva ed ecologica dell'azienda e quindi sul futuro della più grande acciaieria d'Europa.
"Dopo l'insediamento del nuovo governo, uno dei primi dossier a cui bisogna mettere le mani, come d'altra parte aveva bene evidenziato lo stesso ministro Urso all'indomani della sua nomina, è quello di Acciaierie D'Italia – aveva dichiarato il leader della Fim,
Roberto Benaglia – la madre delle vertenze del nostro Paese si trascina ormai da troppi anni, oltre 10, senza che nessuno dei governi, di qualsiasi colore politico, sia riuscito a dare una risposta positiva e risolutiva alla vertenza in termini industriali, occupazionali che di ambientalizzazione".