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Masi Agricola, salgono ricavi ed EBITDA nei 9 mesi. Outlook cauto

Agroalimentare, Finanza
Masi Agricola, salgono ricavi ed EBITDA nei 9 mesi. Outlook cauto
(Teleborsa) - Masi Agricola, società quotata su Euronext Growth Milan e tra i leader italiani nella produzione di vini premium, ha chiuso i primi nove mesi del 2022 con ricavi pari a 56 milioni di euro, in crescita del 22,9% rispetto allo stesso periodo del 2021 (45,5 milioni di euro) e un EBITDA pari a 11,4 milioni di euro (8,1 milioni di euro nei 9M 2021, +40%), con un aumento anche dell'EBITDA Margin (dal 17,7% al 20,3%). La società evidenzia una penalizzazione di oltre 3 punti percentuali a livello di margine industriale lordo, derivante essenzialmente da maggiori costi di prodotto, più che compensata dallo sfruttamento della leva operativa nei costi per servizi e del personale.

Analizzando il trend dei ricavi a livello geografico Masi Agricola registra un incremento dell'Italia, che cresce del 23,7%, mentre gli altri Paesi Europei e le Americhe crescono rispettivamente del 10% e del 28,8%; il Resto del Mondo segna invece un incremento del 74,1%, arrivando a pesare il 6,7% sui ricavi complessivi.

Il mix-prodotto, classificato secondo il posizionamento-prezzo retail, nei primi nove mesi del 2022 vede un aumento dei Top Wines, che si attestano al 29,1% rispetto al 26,2% del controperiodo, mentre l’incidenza dei Premium Wines passa dal 48,5% al 45,7% e la quota dei Classic Wines resta stabile intorno al 25%.

Nel mese di ottobre 2022 Masi Agricola ha registrato ordini in leggero decremento rispetto al 2021. "D'altra parte il contesto è progressivamente più sfidante, andando verso mesi in cui l’anno scorso il gruppo ha avuto una buona performance distributiva", si legge nella nota sui conti.

A livello qualitativo, inoltre, registra nella rete-clienti una maggiore prudenza derivante principalmente: a) dalla crescente incertezza macro-economica nei confronti del prossimo futuro; b) dallo shock economico e psicologico generato dai drammatici livelli dei costi energetici soprattutto nell'ultimo trimestre; c) dalla costante difficoltà di reperire personale della ristorazione e dell'hotellerie.
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