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Yolo, De Cobelli: a break-even nel 2024, potremo essere soggetto aggregatore

L'intervista a Teleborsa del co-fondatore e amministratore delegato di Yolo, dal 5 agosto quotata a Piazza Affari

Assicurazioni, Finanza, IPO
Yolo, De Cobelli: a break-even nel 2024, potremo essere soggetto aggregatore
(Teleborsa) - Investimenti in piattaforme tecnologiche, sviluppo dell'offerta e dei canali di distribuzione, crescita all'estero e consolidamento della struttura organizzativa. Se rimangono risorse e si presenta l'occasione giusta, non c'è preclusione a operazioni di M&A. È questo il modo in cui verranno impiegate le risorse raccolte durante il processo di quotazione in Borsa da Yolo Group, uno dei principali operatori nel mercato insurtech italiano di servizi assicurativi digitali. La società ha raccolto 10 milioni di euro in equity (oltre a 3 milioni di euro in obbligazioni convertibili), una somma superiore rispetto alla previsione iniziale di 8 milioni di euro, in un processo che non è stato semplice, racconta a Teleborsa Gianluca De Cobelli, co-fondatore e amministratore delegato di Yolo.

"Siamo partiti col processo di quotazione prima dello scoppio della guerra in Ucraina, in un momento in cui il mercato pagava molto, cavalcando anche i trend di mercato di realtà come la nostra - spiega il manager - Poi è arrivata una doccia fredda con la guerra, il ritorno del Covid in Asia e la crisi politica italiana, ma l'abbiamo gestista grazie all'interesse che il nostro modello di business e quanto fatto in questi anni ha suscitato negli investitori, sia in quelli nuovi che in quelli precedenti".

Supporto degli azionisti e quotazione

Yolo può infatti contare su partner e azionisti di primo piano del comparto finanziario e assicurativo italiano. Dopo l'aumento di capitale, Generali Italia rimane primo azionista con il 15,17% delle azioni, seguito da Neva SGR (gruppo Intesa Sanpaolo) con il 14,33% e Primo Ventures SGR con l'11,05%. Simone Ranucci Brandimarte ha l'8,64%, così come lo stesso Gianluca De Cobelli. Rilevanti anche le quote di Net Insurance (4,89%) e di CRIF (2,98%).

"Forti anche del loro sostegno, abbiamo riaggiustato gli obiettivi e il processo, scegliendo il segmento Professionale di Euronext Growth Milan per avere una minore volatilità, stabilendo dei lock-up molto lunghi, decidendo di sottoscrivere noi stessi parte dell'aumento di capitale (sia soci fondatori che azionisti storici, ndr) - afferma De Cobelli - Ciò ci ha permesso di attrarre investitori istituzionali e industriali importanti, dando anche continuità alla nostra compagina azionaria". L'AD sottolinea che alla fine la società ha già raggiunto le soglie minimi di flottante per andare al segmento ordinario, quindi il passaggio all'Euronext Growth Milan potrebbe avvenire in tempi rapidi.

Il rapporto con gli azionisti rimane comunque un punto di forza della crescita. "I partner della prima ora, come Generali e Intesa, hanno sposato in pieno le strategie di sviluppo e il modello di business, e quindi non ci hanno influenzato ma solo supportato - racconta l'AD - L'ingresso di nuovi partner industriali non va che a rafforzare la nostra autonomia nello sviluppare strategie di sviluppo: si aspettano che venga implementato il modello di business su cui hanno investito, e quindi c'è totale coerenza".

Modello di business e bilancio

Il modello di business del gruppo prevede: l'offerta di servizi insurtech alle compagnie di assicurazione e alle imprese clienti secondo un modello software as a service, nell'ottica di una digitalizzazione dell'intera value chain della prestazione di servizi assicurativi; la distribuzione di prodotti assicurativi digitali, a partire dalla quale vengono corrisposte al gruppo le relative commissioni.

Il conto economico consolidato al 31 dicembre 2021 si è chiuso con una perdita pari a 1,2 milioni di euro, principalmente per effetto di un livello di ricavi che non consente ancora il raggiungimento del punto di equilibrio e degli investimenti nelle piattaforme tecnologiche. Il valore della produzione è stato di 1,8 milioni di euro, in crescita del 93% rispetto al precedente esercizio. "Chiuderemo anche il 2022 e il 2023 in perdita, per poi andare a break-even nel 2024", dice De Cobelli.

Crescita e utilizzo dei proventi

Il 30 giugno 2022 il CdA ha approvato il Piano Industriale e, in particolare, un obiettivo al 31 dicembre 2022 in termini di premi lordi tra 4,2 e 5,3 milioni di euro e di ricavi consolidati tra 3,8 e 4,4 milioni di euro (di cui circa il 35% derivanti da commissioni legate alla distribuzione di prodotti assicurativi e circa il 65% derivanti dalla vendita di servizi insurtech, l'85% circa realizzati in Italia e il restante 15% circa all'estero).

Per l'attuazione di questo piano e la crescita a lungo termine saranno fondamentali le risorse raccolte. "Una grossa fetta dei soldi che abbiamo raccolto vanno nello sviluppo e consolidamento dei nostri asset, ovvero le piattaforme tecnologiche, ma avendo anche un modello B2B2C un'altra parte verranno utilizzati per lo sviluppo dell'offerta (capire le necessità del mercato e costruire con le compagnie i prodotti migliori da portare ai nostri partner distributivi) - spiega il manager - Un'altra parte va nello sviluppo della componente di canale: oggi abbiamo canali totalmente digitali e phygital per far leva sulle masse ancora distribuite dagli agenti "a cui forniamo la nostra piattaforma evoluta ed efficientare i loro processi". Inoltre, essendo presenti già in Spagna, vogliamo consolidare la presenza lì e anche in UK. Infine, dobbiamo consolidare la struttura organizzativa".

Operazioni straordinarie

Il numero uno di Yolo non esclude operazioni straordinarie. "Non abbiamo previsto a piano operazioni di M&A, ma non le escludiamo - afferma - Abbiamo sempre detto ai nostri investitori: se raccogliamo più di quello che serve a sostenere il piano, valuteremo su base opportunistica se ci sono dei target che accelerano la nostra crescita, in termini di sviluppo tecnologico, di sviluppo internazionale o di consolidamento in Italia".

A una domanda sul fatto che Yolo possa diventare preda di soggetti più grandi, risponde: "In un mercato fortemente dinamico è difficile fare previsioni precise sulla nostra evoluzione. Non abbiamo in mente di trovare un partner grosso che possa decidere di acquisirci. Gli spazi sono tali per cui io vedo una forte crescita in maniera indipendente, dove anzi noi potremo essere un soggetto aggregatore di altri player".
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