(Teleborsa) -
Ariston, gruppo attivo nelle soluzioni rinnovabili e ad alta efficienza per il riscaldamento dell'acqua e degli ambienti, ha registrato
ricavi netti pari a 1.135 milioni di euro nel
primo semestre del 2022, in crescita del 24,1% rispetto al primo semestre 2021 grazie a un secondo trimestre molto forte (+24.3% anno su anno) e all'acquisizione di Chromagen. La performance è stata particolarmente forte nella
divisione Comfort Termico, notevolmente supportata dalla crescente domanda di sistemi di riscaldamento sostenibili in Europa.
L'
EBIT adjusted è stato pari a 95 milioni di euro, in crescita del 5,9% rispetto a un anno fa. L'
utile netto è stato di 66 milioni di euro, contro gli 81 milioni di euro del primo semestre 2021 che includevano un beneficio fiscale una tantum di 22 milioni di euro.
"Il Gruppo ha registrato una
crescita forte con trend positivi in tutte le aree geografiche - ha commentato l'
AD Laurent Jacquemin - L'integrazione di Chromagen procede come previsto, contribuendo positivamente ai ricavi. Continuiamo a investire in innovazione: abbiamo rinnovato, come da piani, la gamma delle pompe di calore nei principali mercati europei, e stiamo testando caldaie alimentate a idrogeno al 100%".
Il
Free Cash Flow (FCF) della prima metà dell'anno è stato pari a -62,8 milioni di euro, rispetto ai +20,1 milioni di euro del primo semestre del 2021. L'
Indebitamento Finanziario Netto al 30 giugno 2022 passa da 149 milioni di euro di cassa netta di inizio anno a 30,6 milioni di euro di debito netto, sostanzialmente per via dell’incremento di circolante, degli esborsi per acquisizioni, e del pagamento dividendi.
Il consiglio di amministrazione ha approvato un
programma di acquisto per un massimo di 1.500.000
azioni ordinarie al servizio dei piani di incentivazione a lungo termine, e ha deliberato di concedere al Presidente Esecutivo i poteri per l'esercizio del piano nel rispetto di leggi e regolamenti in vigore.